VERSO IL VOTO

Il vertice (s)Biella e FI sparisce dalla scheda elettorale

Ora è definitivo: respinto anche l'ultimo ricorso. Nella città del ministro Pichetto (e dell'onorevole Pella) non ci sarà il simbolo del partito alle prossime regionali. Il Tribunale di Torino conferma l'incandidabilità di Leardi e la conseguente decadenza della lista

Anche l’ultima flebile speranza si è spenta con il pronunciamento dei magistrati. A Biella la scheda elettorale delle regionali non avrà il simbolo e la lista di Forza Italia. Che onta per un territorio in cui il partito di Antonio Tajani esprime il ministro Gilberto Pichetto Fratin e il parlamentare Roberto Pella. Nemici amatissimi che da anni si scontrano e si spartiscono il potere in una provincia che conta meno di 200mila abitanti.

Dal tribunale di Torino è arrivato un altro no al quinto ricorso di Forza Italia, dopo l’udienza che ha esaminato per l’ennesima volta la documentazione sulla candidatura di Lorenzo Leardi alle elezioni regionali. L’ex consigliere regionale, infatti, fu condannato nell’ambito della Rimborsopoli che colpì il parlamentino piemontese durante la legislatura di Roberto Cota e tra le pene accessorie della condanna c’era anche l’interdizione dai pubblici uffici. La riabilitazione, secondo la commissione elettorale, non era ancora esecutiva nel giorno della scadenza dei termini per la presentazione delle liste. Chissà, forse non è stato un caso che la notifica non sia arrivata in tempo utile, di certo c’è che la norma è chiara: non basta che avvenga la registrazione, deve essere notificata perché diventi esecutiva. Il giudizio è stato confermato dalla giustizia amministrativa, con le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, e da quella ordinaria con gli ultimi due ricorsi esaminati e respinti dal tribunale di Torino. Il tentativo in extremis di far riammettere la lista era stato annunciato sabato in una conferenza stampa con il coordinatore regionale e ministro Paolo Zangrillo. Ma non è servito a nulla. E così salta anche la povera Francesca Guabello, che avrebbe dovuto affiancare Leardi poiché la sua sola presenza cozzerebbe con la norma sulla parità di genere.

A questo punto, il pasticcio è completo e soprattutto definitivo. L’epilogo più degno della perenne sfida tra Pichetto e Pella. Fu proprio Leardi, infatti, a portare in dote al ministro le tessere necessarie per vincere il congresso provinciale di febbraio, in cui a prevalere è stato Alessio Serafia, assessore in Provincia e suo segretario particolare al Mase, mentre Pella sosteneva Edoardo Maiolatesi. In cambio Leardi aveva ottenuto dal ministro la certezza di una candidatura. Previo l’arrivo della riabilitazione, ça va sans dire.

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