RANKING

Università: Milano, Roma e Bologna sul podio

PoliMi, Sapienza e Alma Mater sono i primi tre atenei d'Italia. Balzo del Politecnico di Torino che entra nella top 250 del mondo. Peggiora la posizione, invece, l’Università subalpina che scende dal 364° al 371° posto

Per occupabilità e sostenibilità il Massachusetts Institute of Technology celebra 13 anni al primo posto delle migliori università del mondo, l’Imperial College London è al secondo posto mentre l’Università di Oxford rimane al terzo e l’Università di Harvard al quarto. Cambridge scende al quinto posto, perdendo tre posizioni. Sebbene Imperial College London avesse già occupato il secondo posto nel 2014, quell’anno era a pari merito con Cambridge. Per quanto riguarda l’Italia, ci sono 42 università nel QS Rankings 2025. Il 35% ha ottenuto un posizionamento migliore, il 43% uno inferiore e il 21% è rimasto invariato rispetto allo scorso anno: il podio vede il Politecnico di Milano, la Sapienza di Roma e l’Alma Mater di Bologna. È quanto emerge dall’indagine QS Quacquarelli Symonds, che ha pubblicato la 21esima edizione del QS World University Rankings 2025. Con 1.500 università in 106 Paesi, è l’unica classifica del suo genere che considera occupabilità e sostenibilità.

Il Politecnico di Milano si conferma come la prima università italiana e raggiunge il suo miglior risultato fino ad oggi, salendo di dodici posizioni per occupare il 111º posto in classifica. La Sapienza di Roma sale di due posizioni per occupare il 132º posto, seguita dall’Università di Bologna che sale di ventuno posizioni al 133º posto, ottenendo anch’essa il suo miglior risultato nella storia della classifica. Queste sono le uniche università italiane tra le prime 150 al mondo.

Delle 42 università italiane classificate, quindici salgono in classifica, nove mantengono la stessa posizione dell'anno scorso e le restanti diciotto perdono posizioni in questa edizione. L’Università Vita-Salute San Raffaele ha conseguito il più grande avanzamento in classifica in Italia e il secondo a livello mondiale, grazie all’impatto della sua ricerca scientifica ed è ora tra le prime 400 università nel mondo. Anche l’Università di Roma Tor Vergata ha registrato un progresso significativo, salendo di quasi 100 posti.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore è salita di 63 posti ed è ora tra le prime 450 università al mondo, grazie alla considerazione dei datori di lavoro, alla qualità della ricerca prodotta e alla rete di collaborazioni scientifiche internazionali. L’Università di Pavia mostra una crescita grazie alla reputazione che gode tra i datori di lavoro e all’impatto della ricerca che produce. Alma Mater Studiorum di Bologna sale al 133º posto e il Politecnico di Torino si colloca ora tra le migliori 250 università al mondo, passando dal 252° dell’anno precedente al 241° posto: in particolare sono ben 29 le posizioni guadagnate in Employer Reputation, l’indicatore che valuta l’opinione dei datori di lavoro sulla preparazione dei laureati. Peggiora la posizione invece l’Università di Torino scendendo dal 364° al 371° posto, collocandosi al numero otto in Italia su quarantadue, due posizioni più in alto rispetto all’anno scorso. L’indicatore in cui UniTo registra la performance migliore è la sostenibilità, al 132° posto a livello mondiale e terzo in Italia, seguito dalla rete di ricerca internazionale. 

Sul fronte della reputazione accademica, l’Università di Bologna si distingue con il 69° posto. Per reputazione secondo il datore di lavoro, il Politecnico di Milano si colloca all’82° posto. Per rapporto numero docenti-studenti l’Università Vita-Salute San Raffaele si posiziona al 66° posto per il rapporto docenti-studenti e per le citazioni per docente, dove si posiziona all’80°posto. La Libera Università di Bozen-Bolzano si colloca al 276° posto per la proporzione di docenti internazionali. Il Politecnico di Milano si distingue anche per la proporzione di studenti internazionali, posizionandosi al 262° posto. La Sapienza di Roma si colloca al 41° posto per la rete di ricerca internazionale e anche per i risultati occupazionali dei suoi laureati, posizionandosi all'87° posto. Infine, l’Università di Bologna si colloca al 108° posto per la sostenibilità.

A livello internazionale, la classifica Qs sull’occupabilità e la sostenibilità indica che il Regno Unito ospita tre delle prime cinque università al mondo, ma più della metà dei suoi atenei ha perso posizioni. L’Università di Toronto riceve il punteggio più alto al mondo per la Sostenibilità. Otto delle università australiane più quotate hanno migliorato la loro posizione quest’anno. Tre istituzioni australiane sono tra le prime 20 a livello globale. Tra le prime 100 università cinesi, quattro sono salite. L’India ha mostrato un progresso notevole: il 91% delle sue 46 università classificate o salgono, o rimangono stabili, o sono nuovi ingressi. Indonesia, Pakistan e Turchia registrano miglioramenti degni di nota. L’America Latina ha quattro università tra le prime 100. Kfupm dell’Arabia Saudita (101ma) è l’istituzione araba più quotata. Nel frattempo, l’Università di Cape Town (171ma) è la leader dell’Africa.

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