LE REGOLE DEL GIOCO

Regionali in Piemonte, più seggi a chi perde e "supplenti" in Consiglio

Al voto l'8 e il 9 giugno, per la prima volta con la nuova legge elettorale. Aumentano i rappresentanti per la coalizione sconfitta e pure le poltrone della maggioranza: chi va in giunta viene rimpiazzato a Palazzo Lascaris. Ed esordiscono i sottosegretari

La coalizione perdente potrebbe prendere meno voti, in percentuale, di cinque anni fa e ottenere più seggi. Una ipotesi tutt’altro che remota. Nel 2019, infatti, la coalizione di Sergio Chiamparino ottenne il 33,3%, mentre quella di Alberto Cirio si attestò al 53,5%: una forbice che potrebbe essere addirittura più ampia il 10 giugno, quando è previsto lo spoglio delle regionali in Piemonte, ma nonostante questo garantire 20 consiglieri (su 51) alle minoranze, rispetto ai 18 ottenuti cinque anni orsono. Merito della nuova legge elettorale che, assieme ai consiglieri supplenti, per garantire maggiore stabilità alla maggioranza in aula, ha assegnato due rappresentanti in più ai partiti e alle coalizioni che risulteranno battute nelle urne. A meno che la maggioranza non raggiunga o superi il 60%, in quel caso le opposizioni dovrebbero accontentarsi di 18 consiglieri.  

Il premio di maggioranza, infatti, consente alla coalizione vincente di avere almeno il 55% dei seggi, ovvero 28 se ottiene fino al 45% dei voti validi; sale al 60% dei seggi, cioè 30, se ottiene tra il 45 e il 59 percento dei voti, infine 32 seggi con più del 60% dei voti.

I CANDIDATI- Gli elettori totali sono 3,64 milioni e un fattore tutt’altro che irrilevante sull’esito delle urne sarà l’affluenza che cinque anni fa si attestò al 63,3%. Cinque i candidati presidente – Alberto Cirio, Gianna Pentenero, Sarah Disabato, Francesca Frediani e Alberto Costanzo – 13 le liste in campo per un totale di 531 candidati cui si aggiungono i 50 dei listini regionali collegati al candidato presidente.  

QUANDO SI VOTA- Si può votare sabato 8 giugno (dalle 15 alle 23) e domenica 9 (7-23). Domenica notte sono previsti gli scrutini delle europee, lunedì pomeriggio quelli delle regionali e a seguire delle amministrative nei 799 comuni che andranno al voto in Piemonte.

IL CONSIGLIERE “SUPPLENTE” - Tra le novità della nuova legge elettorale, come accennato, c’è la presenza del consigliere “supplente”, che subentra in Consiglio qualora un eletto della sua lista venisse promosso in giunta. Nel caso di dimissioni da assessore il “titolare” tornerebbe tra gli scranni del parlamentino piemontese. Altra novità sono i sottosegretari, che possono essere nominati per un massimo di due, e che svolgono un ruolo di raccordo tra Consiglio e giunta. Il governatore puònominare sino a un massimo di tre assessori esterni, come da Statuto. In tutto gli assessori possono essere fino a 11, mentre prima della modifica statutaria del 2012 erano fino a 14.

LO SBARRAMENTO- La nuova legge elettorale ha anche introdotto delle soglie di sbarramento per coalizioni e liste in campo. Potranno entrare in Consiglio le coalizioni che otterranno almeno il 5% dei voti validi e le liste che – non unite in coalizione o facenti parte di coalizioni che non hanno superato lo sbarramento – hanno raggiunto singolarmente il 3%.

LA DOPPIA PREFERENZA- Da quest’anno è possibile assegnare due preferenze, purché di segno opposto, un uomo e una donna. È previsto anche il voto disgiunto, la possibilità, cioè, di votare una lista e il candidato presidente di un’altra coalizione. Per esempio si può votare per il Pd e per Cirio, così come per FdI e per la Disabato del M5s. Motivo per cui i voti della coalizione e quelli dei candidati presidente non coincidono mai perfettamente.

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