LA SACRA RUOTA

Auto elettriche dalla Cina, Ue alza i dazi. Stellantis frena e corre ai ripari

La notizia era nell'aria ma certo causa qualche grattacapo al gruppo di Detroit: "No a misure che contribuiscono alla frammentazione del mondo" si legge in una nota. E si prepara a produrre le auto Leapmotor in Europa

“In quanto azienda globale, Stellantis crede nella concorrenza libera e leale in un ambiente commerciale mondiale e non sostiene misure che contribuiscono alla frammentazione del mondo”. Nella nota del gruppo c’è tutta la preoccupazione per l’ultimo affondo dell’Unione europea nei confronti della Cina, con la decisione di aumentare i dazi sulle auto elettriche del Dragone, più che raddoppiandoli, dal 17,4 al 38,1 percento. Un vero e proprio salasso per le bev Made in China che, secondo la Commissione “beneficiano di sussidi ingiusti” e “stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori Ue”. E a rimetterci potrebbe essere proprio Stellantis che ha da poco sottoscritto un accordo con la cinese Leapmotor per la distribuzione in Europa delle sue auto. Ma su questo i vertici di Detroit vogliono tranquillizzare gli investitori: “Stellantis è agile nell’adattarsi e nel trarre vantaggio da qualsiasi scenario – spiega – e l’annuncio di oggi delle tariffe non scoraggerà la nostra strategia complessiva nei confronti di Leapmotor in Europa, poiché abbiamo tenuto conto di questo potenziale sviluppo”.

Stellantis studierà l’annuncio “che si concretizzerà al più tardi il 4 luglio 2024, quando la Commissione pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale un regolamento che spiegherà nel dettaglio le conclusioni provvisorie che hanno portato all’aumento dei dazi. In questo contesto, Stellantis farà leva sui suoi vantaggi competitivi unici. In primo luogo, la sua joint venture 51/49 con Leapmotor, che detiene i diritti di produzione di Leapmotor al di fuori della Cina e che potrebbe beneficiare dell’impronta diversificata di Stellantis in Europa. In secondo luogo, la Citroën ë-C3 prodotta in Europa, il cui prezzo parte da 20.000 euro per un veicolo elettrico puro, in grado di competere con i prodotti cinesi”.

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