DAY AFTER

Flop Verbania, centrodestra nel caos. Lega: "Colpa di Zangrillo, chieda scusa"

Carroccio furioso per una candidatura giudicata inadeguata. Cristina resta fuori dal ballottaggio e il segretario del Vco Montani attacca: "Il ministro si è voluto impuntare". Si dimette il coordinatore cittadino

Finalmente la Lega, a Verbania, potrà votare per Giandomenico Albertella. Ad annunciarlo è il direttivo cittadino che si è riunito dopo il tracollo elettorale di sabato e domenica che ha portato la candidata del centrodestra Cristina Mirella addirittura fuori dal ballottaggio. Il Carroccio appoggerà Albertella “senza chiedere apparentamenti ufficiali o accordi sotto banco – si legge in una nota a firma del segretario provinciale Enrico Montani – e non chiediamo assessorati”.

D’Altronde era il candidato che fin dall’inizio avrebbe dovuto affrontare il dem Riccardo Brezza, prima che un accordo nazionale sancisse la spartizione dei tre capoluoghi piemontesi tra i principali azionisti del centrodestra: Vercelli alla Lega, Biella a FdI e Verbania a Forza Italia. Ne viene fuori una baraonda, con scazzi e scissioni. Il coordinatore del Vco di Fratelli d’Italia Davide Titoli lascia il partito e pure la Lega perde pezzi. Albertella si candida lo stesso – sostenuto da alcuni di loro – e alla fine ottiene il secondo turno anche senza l’appoggio dei partiti che avrebbero dovuto affiancarlo. La Lega ne esce con le ossa rotte e nonostante la buona prova alle europee e alle regionali, nel Vco, le amministrative si rivelano un bagno di sangue: arrivano appena 426 voti pari al 3%. Meno di Michael Immovilli, ex leghista uscito in polemica dal partito e candidato a sindaco con l’appoggio di Libertà. Il segretario cittadino Luigi Airoldi e il suo direttivo si dimettono.

E Montani non le manda a dire: “Uno dei principali responsabili di quanto accaduto è il ministro Paolo Zangrillo – prosegue la nota – visto e considerato che è lui che si è impuntato per candidare, all’ultimo, Mirella Cristina. Adesso ci aspettiamo delle scuse da parte di chi ha mandato una candidata alla sbaraglio e senza un programma elettorale. Come ho già detto – conclude Montani – non ci si può inventare dalla mattina alla sera un candidato, a meno che non si presenti un fuoriclasse della politica”.

Nelle ore immediatamente precedenti la presa di posizione della Lega, Cristina aveva sottolineato la “flessione” del partito di Montani (candidato capolista, 55 preferenze). “Abbiamo avuto delle difficoltà anche per demeriti nostri – sottolinea il segretario Vco Lega – ma soprattutto perché la candidatura di Cristina evidentemente non ci ha reso felici”.

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