SCENE DA UN DEBUTTO

Riboldi, il neo assessore "adottato": sull'aborto libertà di scelta

Il nuovo titolare della Sanità non rinnega i pro vita di Marrone ma mette al centro la volontà delle donne. Preioni abbronzato come Bongioanni. Chiorino gongola, Porchietto più sopra che sottosegretaria. La dirigente Fenu assessora aggiunta

“Io sono uno di quei bambini che è stato adottato, appena nato da una di quelle mamme che aveva deciso di dare in adozione”. Ha scelto la presentazione della giunta per raccontare un pezzo della sua storia familiare il nuovo assessore alla Sanità del Piemonte Federico Riboldi. Nato nel 1986, il suo assessorato si preannuncia meno ostile all’aborto di quanto forse lo sarebbe stato se la delega fosse andata al suo collega Maurizio Marrone.. “Sono grato a chi ha indicato alla mia madre naturale la via dell’adozione, alternativa all’aborto. Altrettanto, credo che la primazia delle donne su questo tema vada rispettata”. Dopo il personale torna sul politico, la presenza dei pro vita nei consultori: “Credo che una pluralità di opinioni all'interno dei consultori sia importante, giusta, e nella piena applicazione della 194. Tutto però con una forte premessa: nel rispetto della volontà e dei diritti delle donne".

Per il resto i suoi piani sembrano in linea col programma per la sanità già presentato in campagna elettorale dal governatore Alberto Cirio, tutto focalizzato su taglio delle liste d’attesa, assunzioni e nuovo Cup. “Il primo pronto soccorso privato in Piemonte l’ha aperto il centrosinistra”, spiega col piglio da destra sociale, poi apre alla“Interazione della sanità tra pubblico privato se serve a diminuire la burocrazia e tagliare le liste d’attesa”, sempre all’interno di un contesto di “primazia del pubblico”. Gli piace la parola primazia.

Gli assessori parlano solo a presentazione finita, prima apre bocca solo Cirio. Il governatore, che tiene per sé la delega ai diritti così da poter mettere il veto su qualsiasi intemerata di destra, ha lasciato per l’assessore della sua civica Marco Gallo, ex sindaco di Busca, la "sua" delega alla tartuficultura.

Si ribadisce in Piemonte la divisione interna alla maggioranza nazionale sull’autonomia differenziata, con la bandierina dell’autonomia al leghista Enrico Bussalino mentre Riboldi aggiunge alla sanità la delega ai “livelli essenziali di assistenza”, gran nodo del contendere tra leghisti e fratelli. Assessori, sottosegretari ma anche dirigenti. Non poteva mancare alla prima del Cirio-bis Giuliana Fenu, a capo della direzione competitività regionale. Non l'hanno eletta ma poco cambia: chiacchiera con la giunta prima dell’ingresso in sala, poi si siede in prima fila e sorride alle battute di spirito di Cirio, che ovviamente non mancano, prima di dedicarsi alle pubbliche relazioni. Ormai è un’assessora aggiunta.

Mentre Alberto Preioni si sistema in disparte, l’altra sottosegretaria Claudia Porchietto siede al centro della sala, accanto a Marrone. Stacca gli occhi dal telefono soltanto quando Cirio sta per presentarla, atteggiamento consono alla primadonna, secondo molti l’unica parte che le si addice. Il leghista ossolano è abbronzato come il suo collega all’Agricoltura Paolo Bongioanni, che però lo è tutto l’anno. Chi troneggia sul serio è Elena Chiorino, promossa vicepresidente che svetta su un tacco 12 che però poggia su un solido zoccolo. Brilla non solo di luce propria ma anche di collana, cintura e tacco.

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