PALAZZI ROMANI

Il Piemonte punta a guidare la Sanità. Cambio alla Conferenza delle Regioni

Il neoassesore Riboldi in pole position per succedere al piddino Donini. Il risiko legato alle elezioni in Emilia-Romagna. Una manovra per rafforzare il peso di Fratelli d'Italia. E fare asse con gli uomini di Giorgia Meloni al ministero

Il Piemonte tornerà a guidare la sanità in seno alla Conferenza delle Regioni? L’ipotesi si va rafforzando di giorni in giorno e le probabilità che il neoassessore Federico Riboldi possa andare a ricoprire, nel giro di qualche mese, il ruolo attualmente ricoperto dal suo omologo dell’Emilia-RomagnaRaffaele Donini, sarebbero accresciute da “ragionamenti” che si vanno facendo nell’ambito del centrodestra e non solo.

Fin troppo naturale immaginare che per il Governo di Giorgia Meloni e in particolare per il ministro Orazio Schillaci risulti più agevole confrontarsi con un esponente della stessa parte politica, anziché con uno del Pd qual è Donini, anche se le linee di condotta e le decisioni all’interno dell’organismo presieduto dal governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga vengono, da sempre, assunte con un’inusuale concordia e all’unanimità.

A fornire ulteriori sostegni allo schema che, ovviamente, piace non poco al centrodestra concorre anche la situazione venutasi a creare in Emilia-Romagna con l’elezione al Parlamento Europeo del governatore Stefano Bonaccini e il conseguente richiamo alle urne per dare una nuova amministrazione alla Regione che oggi esprime il coordinatore della commissione Sanità. Una poltrona assai ambìta all’interno dell’organismo che riunisce tutte le Regioni e le Province Autonome, anzi da sempre quella maggiormente nel mirino per la sua importanza, certamente accentuata nel periodo del Covid, ma non di meno adesso quando in cima all’agenda del ministero così come di tutte le Regioni c’è la questione delle liste d’attesa e le misure finanziarie e operative connesse.

Fu proprio il Piemonte, nel 2019 all’esordio del primo mandato di Alberto Cirio a occupare quello scranno con il leghista Luigi Icardi che ricevette indirettamente il testimone dal suo predecessore Antonio Saitta il quale, a sua volta, fu pronto a mollare l’incarico in vista di quello di presidente dell’Aifa che poi non arrivò mai. E Icardi il coordinamento della commissione Salute lo avrebbe mantenuto fino al maggio del 2012 quando, per riequilibri interni alla Conferenza, cedette il passo proprio a Donini, divenendone il vicario. Ruolo, quest’ultimo, che il Piemonte conserva tuttora e che nelle prossime settimane sarà occupato da Riboldi, l’ex sindaco di Casale e vicecoordinatore regionale di Fratelli d’Italia che pareva destinato all’Agricoltura e invece, dopo il rifiuto o comunque le titubanze di Maurizio Marrone, si è preso sulle spalle il pesante fardello. 

Un’ulteriore casella importante quella cui Riboldi pare destinato in Conferenza delle Regioni, per il partito di Giorgia Meloni che oltre ad esprimere, sia pure in veste tecnica, il ministro Schillaci ha uomini di forte potere al ministero come il sottosegretario Marcello Gemmato e il capo di gabinetto Marco Mattei, fedelissimo della premier e già sindaco di Albano Laziale, il quale a sua volta ha ceduto il posto di capo segreteria dello stesso dicastero a Maria Rosaria Campitello, compagna del sottosegretario agli Esteri, naturalmente di FdI, Edmondo Cirielli.

Al di là delle assai rilevanti logiche politiche e di partito, il ritorno alla guida della commissione Salute nell’ambito della Conferenza delle Regioni sarebbe, per il Piemonte, una pedina importante sullo scacchiere complicato e strategico. Nel probabile risiko che potrebbe portare Riboldi a seguire le orme di Icardi e prima ancora del piddino Saitta, ci sarebbe la compensazione con una figura vicaria che, secondo più di una previsione, potrebbe andare all’assessore toscano Simone Bezzini esponente del Pd, in una sorta di alternanza politica rispetto all’attuale assetto. 

Le condizioni per questo passaggio di testimone, complice la chiamata al voto dell’Emilia-Romagna, paiono essere non poche. Non bisognerà attendere molto per averne conferma, mentre tempi più brevi si annunciano per la probabile ricollocazione di Icardi che, cedendo il ruolo in Conferenza delle Regioni a Riboldi, mantiene per i prossimi quattro anni la carica di componente del consiglio di amministrazione dell’Istituto Superiore di Sanità cui è stato designato in rappresentanza delle Regioni. Per l’ex assessore alla Sanità sembra profilarsi una sorta di continuazione in materia, prospettandosi per lui la presidenza della quarta commissione del Consiglio regionale. Di lì dovrà passare ed essere predisposto il nuovo piano sociosanitario del Piemonte, così come non pochi provvedimenti che riguardano la realizzazione dei nuovi ospedali. Materie di cui il leghista si è occupato nella legislatura appena archiviata.

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