PALAZZO CABRINO

Tagliando di giunta a Novara. Canelli frena: "Non c'è fretta"

I nuovi rapporti di forza decretati dalle urne e la nomina di Chiarelli nella giunta regionale di Cirio impongono al sindaco leghista di mettere mano alla squadra. "Facciamo una verifica sui contenuti amministrativi". Un rimpasto di deleghe (e qualche nuovo innesto)

“Aspetto il decreto di nomina, poi darò le dimissioni in Comune”. Marina Chiarelli ha ottenuto le deleghe di Sport, Cultura e Turismo nella giunta regionale di Alberto Cirio si muove coi piedi di piombo. Sa bene che il suo addio a Palazzo Cabrino, dove è vicesindaco uscente, innescherà un effetto domino sulla maggioranza che sostiene Alessandro Canelli a Novara e non vuole fare forzature. Non è in programma solo l’avvicendamento – dato per scontato – con il quasi ex collega Ivan De Grandis, che nei giorni scorsi ha ottenuto l’investitura unanime del direttivo di Fratelli d’Italia per rilevare la poltrona di numero due.

Il passaggio di testimone tra mani “fraterne” è solo uno degli aspetti di una partita che potrebbe portare a un rimaneggiamento più ampio della squadra di governo. Tema cui il primo cittadino leghista metterà testa “senza fretta”, come rivela allo Spiffero, non prima di aver messo a punto l’insediamento della Silicon Box, la start up di Singapore che realizzerà a Novara una fabbrica di microchip: uno dei più grandi investimenti industriali che si faranno in Italia, oltre 3 miliardi, e che porterà 1.600 posti di lavoro. L’intesa viene firmata oggi, in pompa magna, con il ministro Adolfo Urso e il governatore piemontese.

Il confronto, nelle intenzioni di Canelli, deve partire anzitutto da una verifica amministrativa, su quanto è stato fatto finora e sugli obiettivi da raggiungere entro la fine del mandato: l’attrazione di investimenti, la messa a terra degli oltre 110 milioni di euro del Pnrr, la Città della Salute, gli interventi sull’ambiente e il sistema formativo. Un approccio sembra trovare concorde anche FdI, partner di maggioranza che ha visto crescere il proprio peso e che, legittimamente, reclama maggiore spazio. Se a livello di assemblea cittadina la situazione è rimasta pressoché immutata – la Lega, in verità, ha perso una consigliera – il contesto politico è profondamente mutato, proiettandosi anche sulle dinamiche locali. A partire da Forza Novara che “si è ormai trasformata in un’appendice della Lega”, dicono da FdI, rimarcando il sostegno esplicito della lista “civica” al Carroccio nelle ultime europee e regionali. E i numeri sono inconfutabili: la Lega alle urne si è fermata all’11 percento, i meloniani sono al 31,8. Un travaso interno tra le forze dell’attuale maggioranza che però rende più vulnerabile la coalizione: “Inutile nasconderlo, se si votasse oggi avremmo grandi difficoltà a mantenere la guida del Comune”, ammette a denti stretti un alto dignitario del centrodestra novarese.

Da qui la consapevolezza, anche tra le fila di Fratelli d’Italia, di muoversi con prudenza, evitando mosse che possano sfilacciare la maggioranza e mettere a repentaglio l’attività amministrativa e addirittura pregiudicare il futuro. Novara non è più quella roccaforte inespugnabile leghista e l’arrembante falange meloniana, in città capitanata col pugno di ferro da Gaetano Nastri, non è ancora sufficientemente radicata.

Come uscirà dal “tagliando” la macchina, attualmente un po’ scarburata, di Palazzo Cabrino? Canelli sembra intenzionato a ridurre al minimo uscite e nuovi innesti, più facile che proceda a una redistribuzione “più funzionale” delle deleghe. In tal senso i cambi si limiterebbero alla sostituzione di Chiarelli con Elisabetta Franzoni, che già sedeva nella passata giunta, tenendo fuori Annaclara Iodice, rimasta fuori da Palazzo Lascaris nell’ultima tornata elettorale, figlia di Emilio Iodice, ex direttore sanitario del Maggiore, in procinto di subentrare nel Consiglio comunale di Torino al posto di Giovanni Crosetto, il nipote d’Italia eletto a Bruxelles. Sul resto “è affare della Lega”, punzecchiano i fratelli a voler rimarcare le tensioni che ultimamente attraversano il partito di Matteo Salvini sotto la cupola di San Gaudenzio. I rumors riferiscono di una probabile estromissione di Raffaele Lanzo, fratello di Riccardo, ex consigliere regionale a sua volta silurato per volontà del segretario provinciale Massimo Giordano, che dovrebbe lasciare il posto da assessore a Maria Cristina Stangalini, reduce dalla terna elettorale con Matteo Marnati.

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