ECONOMIA DOMESTICA

Stop al Superbonus e l'edilizia arretra

In un anno sono diminuite le imprese e crollate dell'11% le ore lavorate. "Un calo fisiologico" dice il presidente dei costruttori di Torino Mattio, ma che rappresenta un campanello d'allarme. Occhi puntati su Pnrr e Direttiva Green

La sbornia da Superbonus è ormai finita e l’hangover potrebbe essere più duro del previsto. Per la prima volta dopo anni di ripresa, il settore edilizio registra un arretramento dell’attività, “un periodo molto delicato” come lo definisce il presidente dell’Ance di Torino Antonio Mattio durante l’assemblea annuale dell’associazione.

Il numero delle imprese iscritte alla cassa edile è in diminuzione (-1,9% ad aprile 2024 rispetto ad analogo periodo del 2023), così come la massa salari (-6,9%) e le ore lavorate (-11,1%). L’unico segno “più” riguarda le ore di cassa integrazione, aumentate del 355,6%. I costruttori attendono ora “l’atterraggio del Pnrr sul territorio e i contenuti delle norme attuative della cosiddetta Direttiva Green”. Per Mattio si tratta di una contrazione "fisiologica" dell'attività ma comunque da non sottovalutare.

Il Pnrr ha portato a Torino e provincia gare per 1,26 miliardi rispetto agli 1,8 miliardi finanziati. Da registrare anche una contrazione dei permessi di costruire che nel 2023, sulla base dei dati Istat, è stata del 4,7% nel capoluogo, con una tendenza che si conferma nel 2024.

Anche sul fronte prestiti la congiuntura internazionale non aiuta. I dati 2023 della Banca d’Italia mostrano a livello nazionale, una diminuzione dell’8,2% di finanziamenti complessivi per investimenti in costruzioni, con mutui per investimenti residenziali ridotti del 14,4%. I finanziamenti per mutui alle famiglie si sono contratti del 25,4%. Ciò sta avvenendo anche in Piemonte e aTorino: mutui per investimenti residenziali -19,9%, finanziamenti alle famiglie -30%.

“Occorre capire – continua Mattio – quante delle opere finanziate siano state effettivamente appaltate e considerare qual è l'impatto dei ritardati pagamenti che si sta verificando sul Pnrr e sulle opere ordinarie a causa delle lentezze burocratiche nell’erogazione dei fondi: le imprese non possono più fare da banca allo Stato e non possono essere il capro espiatorio della poca efficienza della Pubblica Amministrazione”.

Sul territorio, il presidente evidenzia anche la mancanza di un “Piano casa” che consenta la realizzazione di alloggi di “housing sociale” con affitti a canone calmierato per quei residenti che non rientrano non hanno i requisiti per la casa popolare ma che non possono permettersi di andare sul mercato. Facile a dirsi soprattutto di fronte a un assessorato all’Urbanistica che ancora risulta bloccato, pare dalla penuria di personale. Non è stata costituita la commissione igienico edilizia e le pratiche giacciono per mesi.

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