Rete anti-tratta Piemonte, "in crisi per ritardi nei pagamenti"

La Rete antitratta piemontese rischia di sospendere il progetto a causa dei mancanti pagamenti da parte della Regione. Lo sostiene in una nota la stessa rete che è costituita da diciannove enti, fra associazioni, cooperative e consorzi socio assistenziali. Capofila è Piam onlus, che a partire dal 2017 realizza insieme alla Regione Piemonte e a Ires Piemonte progetti di contrasto alla tratta di esseri umani, sviluppando azioni volte all'emersione, alla presa in carico e all'accoglienza di persone vittime o potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento. Tra questi c'è il progetto 'L'anello forte 4', realizzato da ottobre 2022 a febbraio 2024 ha permesso di prendere in carico 158 persone. Al progetto attualmente lavorano in 93, tutti professionisti come educatori, assistenti sociali, psicologi, mediatori interculturali. "La Rete Antitratta Piemontese si è finora fatta carico di anticipare tutte le spese necessarie al buon funzionamento delle prese in carico, delle accoglienze e di ogni altra attività prevista, esponendosi in modo importante con le banche - spiegano dalla Rete - . Tuttavia ora la situazione sta diventando sempre più difficile da gestire e gli enti hanno difficoltà nell'onorare i pagamenti ai fornitori e nel pagare puntualmente i dipendenti". L'importo totale che deve essere ancora liquidato è di 1.755.370 euro, mentre la prima tranche, 470.130,33 euro, pari al 30% dell'importo totale finanziato, è stato ricevuto dalla rete lo scorso marzo.

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