IN TRINCEA

Guerra ai cinghiali, il Piemonte schiera l'esercito

Il generale Lollobrigida ordina e l'assessore regionale Bongioanni ubbidisce: "Signorsì". E se il ministro ha stanziato 20 milioni per la biosicurezza degli allevamenti dal grattacielo il suo epigono piemontese è a un passo dal mandare i carrarmati

Contro la peste suina "faremo richiesta di intervento dei militari", spiega l'assessore piemontese all'Agricoltura Paolo Bongioanni che oggi ha incontrato Marina Costa, componente della struttura commissariale nazionale. I militari dovrebbero occuparsi dell'abbattimento dei cinghiali. "Una volta completato l'opportuno addestramento – spiega Bongioanni – potranno affiancare i cacciatori autorizzati e partiranno nella loro azione dalle aree di demanio militare comprese nei parchi delle province di Biella e Torino per poi essere impiegati anche nelle fasce attorno ai distretti suinicoli".

 L'assessore meloniano ha parlato anche della necessità di un coordinamento fra Regioni. "È indispensabile perché non possiamo permetterci di fare un grande lavoro, come stiamo facendo in Piemonte, e poi ritrovarci cinghiali infetti provenienti da regioni confinanti". "In parallelo voglio spingere i nostri allevatori che ancora non l'avessero fatto ad adottare misure per la biosicurezza rafforzata: un intervento che ora può godere dello stanziamento di 20 milioni di euro in due anni messi a disposizione dalla Legge Lollobrigida". Pochi giorni fa era stato lo stesso ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, come sempre ubbidiente ai diktat di Coldiretti, a chiedere che contro gli ungulati intervenissero le Forze Armate. In nome della sovranità alimentare e del made in Italy, il battaglione in difesa degli allevatori è atteso in Piemonte al più presto.

Intanto i distretti suinicoli del Piemonte da oggi entrano a far parte in modo organico del Piano Regionale di Interventi Urgenti (Priu) per il contrasto alla peste suina africana. Attorno ad essi diventa operativa la fascia con raggio di 15 km all'interno della quale verranno abbattuti tutti i cinghiali presenti con l'eradicamento totale della specie, per eliminare qualunque possibile rischio di contagio e conseguente danno agli allevamenti suinicoli, importantissima risorsa economica del Piemonte. La misura, studiata e messa a punto nei mesi scorsi, diventa operativa con una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale.

''Il settore suinicolo in Piemonte – aggiunge Bongioanni – è una delle più grandi ricchezze del nostro settore primario, e va difeso con misure eccezionali. Sono 1.166 le aziende suinicole attive sul territorio regionale, forti di un patrimonio di 1.272.490 capi. Sono concentrate principalmente in 36 Comuni distribuiti su diverse province. Questo provvedimento ci consente di schierare in campo tutte le forze disponibili per eradicare completamente la presenza dei cinghiali attorno ai nostri distretti suinicoli e attuare un vero e proprio cordone sanitario sterile a difesa dei nostri allevamenti». Sono 3 i distretti suinicoli in Piemonte che saranno difesi grazie alla fascia indenne: uno nell'area novarese attorno a Trecate, uno nel chierese e quello principale in 18 Comuni della pianura cuneese dove si registra la maggiore rilevanza numerica di capi.

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