Auto, finito effetto degli incentivi

"L'incremento del 4,7% delle immatricolazioni a luglio non è un dato rassicurante in un mercato che deve ancora recuperare più del 18% rispetto ai livelli ante-crisi del 2019 e ciò mentre nella piattaforma per gli incentivi varata il 3 giugno restano ancora fondi da utilizzare per il 69,8% dello stanziamento per auto ibride con emissioni da 21 a 60 grammi di CO2 al chilometro e il 41,4% dello stanziamento per le auto tradizionali". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. "Vi sono quindi ancora difficoltà per utilizzare integralmente gli incentivi varati a inizio giugno e difficoltà ancora maggiori per le vendite di auto non assistite da incentivi". Secondo i concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor a fine luglio "i principali fattori di freno all'acquisto di auto vengono dalla situazione economica e dai prezzi delle auto. La situazione economica generale del Paese è vista come un ostacolo alle vendite dal 63% dei concessionari". Significativo è il fatto che il 59% dei concessionari ritenga "penalizzante per l'acquisto di auto la crescita dei prezzi decisamente più alta della crescita dei salari e delle risorse delle famiglie. Per riportare il mercato dell'auto alla normalità, cioè al pieno recupero dei livelli ante-crisi, è necessario che alle misure fin qui adottate si aggiunga una politica volta a sostenere soprattutto i salari e le risorse delle famiglie. Il governo con il ministro Urso ha convocato un incontro per il 7 agosto per parlare di un piano triennale sugli incentivi auto e la presidente del consiglio è andata in Cina anche per favorire la produzione di auto nel nostro Paese". "Sono iniziative lodevoli - sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - ma per il ritorno alla normalità occorre che le persone e le famiglie abbiano le risorse necessarie per recuperare in termini sostanziali e non solo monetari i livelli di reddito precedenti la crisi. Su questo terreno occorrono iniziative specifiche e concrete che consentano, come accadeva prima della pandemia, che una famiglia cambi la sua auto quando ne avverte il bisogno". 

print_icon