I patti post elettorali erano altri

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta ai dirigenti del Pd scritta dal consigliere regionale al centro della querelle sui monogruppi di Palazzo Lascaris

Sull’Italia soffia un vento nuovo, quello della responsabilità politica di traghettare il Paese verso la stabilità. Sul Piemonte invece si continua a navigare a vista, col bilancio dell’anno corrente ancora da approvare, un debito di oltre un miliardo di euro, la Sanità decurtata e priva di un piano organico.

Anche in Piemonte è richiesto un salto ulteriore di responsabilità collettiva e individuale da parte della classe politica. E’ per questo che considero necessario un ulteriore passo in avanti nel percorso che mi ha portato ad aderire, prima alla Lista Civica della Presidente Bresso, alle Regionali del 2010, da Presidente della Circoscrizione 2 (senza tessera di partito dal 2008 avendo lasciato i Comunisti Italiani) e poi al Partito Democratico.

 
Il Partito Democratico in questa fase delicata per il paese ha saputo assumere posizioni di responsabilità, guidando anche gli alleati verso scelte politiche meno scontate ma che sanno guardare lontano. Anche io, quando mi alzerò dai banchi del Consiglio Regionale, vorrei farlo sotto la bandiera del Partito Democratico, parlando a nome del Pd, rispettoso del suo pluralismo, rappresentandolo, con le mie idee e il mio percorso politico.

Una scelta avviata già sul mio territorio, con l’iscrizione, nell’aprile 2011 al Circolo di Santa Rita. Allora il Capogruppo regionale e il Segretario Gianfranco Morgando proposero a me e a Mercedes Bresso di mantenere gruppi separati, come regolarmente previsto dallo Statuto del partito, avviando consultazioni reciproche e riunioni congiunte.

 
La nuova fase politica richiede una accelerazione di questo percorso, sia pur nel rispetto di quanto previsto dalla legge regionale e dai regolamenti consiliari, superando l’attuale separatezza dei gruppi.

 
E’ la meta finale, l’approdo alla “casa” in cui portare avanti e condividere le battaglie che più mi stanno a cuore: il rispetto dei diritti civili e costituzionali, della parità di genere, la mobilità sostenibile, le politiche ambientali, i diritti dei lavoratori più fragili.

 
Confido che questo percorso possa rendere più forte il partito e la nostra azione di opposizione.

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