Un referendum "clandestino"

Trovate di tutto in tv, dalle soap opera ai talk show, alla Vita in Diretta, ma di democrazia e partecipazione, di consapevolezza sulla vita politica nulla, tanto meno nei vari comuni, non risultano iniziative di nessun genere. Si tratta del Referendum sul taglio dei componenti del Parlamento si vota tra poco più di un mese, ma nessuno ne parla. Silenzi assordanti sul cavallo di battaglia del movimento 5 stelle.

Il Pd? Zero assoluto,non una parola. In passato, ieri, avrebbe appoggiato e chiesto di votare No. Adesso? Chiaramente assume una posizione ondivaga per non irritare lo strano alleato governativo pentastellato.

Un referendum che porta al taglio di un terzo del parlamento merita una discussione approfondita e un’informazione completa. Il tema è la democrazia italiana. Non entro nel merito tecnico del referendum, mi limito ad esprimere il mio voto che sarà No per un semplice motivo: la democrazia rappresentativa non si tocca, è sinonimo di libertà di pensiero e rappresentatività territoriale. Se si parla di costi eccessivi della politica bastava chiedere una riduzione degli stipendi parlamentari portandoli a 5 mila euro netti al mese, come per esempio in Polonia! Dopodiché la demagogia,oramai, ci ha avvolto in maniera indelebile. O no?

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