Il voto si avvicina tra molti dubbi

Nonostante lo slittamento al prossimo autunno, le elezioni amministrative di Torino si avvicinano a spron battuto, ma nei due grandi schieramenti della politica cittadina continua a regnare grande confusione. Mentre a livello nazionale nelle loro dichiarazioni, Letta e Fico sono concordi nell’affermare la volontà di affrontare un percorso comune ed un’alleanza organica per battere l’avversario politico rappresentato dal centrodestra sovranista, a Torino le scelte dei due partiti sono ancora avvolte nella più fitta nebbia.

Negli scorsi giorni, il sindaco uscente ha più volte manifestato l’esigenza di un’alleanza tra i due partiti in vista delle elezioni, ma proprio ieri, l’Assemblea Cittadina dei grillini, ha votato contro possibili alleanze, sia al primo che al secondo turno elettorale. Sul fronte Pd, la situazione è pressoché nebulosa, con il principale partito della sinistra che ancora non ha sciolto i propri dubbi circa la composizione dell’alleanza con cui presentarsi all’appuntamento elettorale. I dubbi, però, rimangono anche sui nomi dei candidati, sull’affrontare o meno le primarie e, conseguentemente, quali saranno le priorità su cui basare il proprio programma elettorale. Senza contare la risposta mai data circa la possibilità di inserire eventuali assessori pentastellati in caso di sostegno non ufficiale e vittoria al ballottaggio.

Nel frattempo, le forze moderate del centrosinistra rimangono in attesa degli eventi, non sapendo a loro volta quale strada intraprendere veramente per prepararsi al meglio: aspettare che il Pd decida o affrontare seriamente un percorso alternativo con altre forze moderate e liberali con cui si condividono valori, ideali e visione programmatica? La piattaforma alternativa varata nei giorni scorsi, infatti, rimane fumosa nelle intenzioni, quasi organica ad una strategia di forze all’interno della coalizione storica.

Se le scelte del centrosinistra sono ancora in là dal venire, il centrodestra locale non se la passa certo meglio. L’unica candidatura “ufficiale” continua a rimanere quella del candidato civico, su proposta leghista, Damilano, che in questi mesi si è portato avanti con la propria campagna elettorale. Ancora, però, non è stata ufficializzata quella che sarà la coalizione a suo supporto, così come, nonostante qualche nome proposto nelle scorse settimane, ancora non è chiara la posizione delle forze moderate della coalizione, come ad esempio quella di Cambiamo, recentemente approdo di nomi storici fuoriusciti da quel che resta della locale Forza Italia.

In tutto questo, tra qualche mese si andrà ad elezioni in una città che proviene da anni di crisi sociale ed economica, acuita nell’ultimo anno dal CoVid. Torino merita candidature forti, programmi concreti, progetti che la possano portare fuori da un declino decennale causato da una politica poco coraggiosa, che non ha saputo imprimere quell’inversione di marcia necessaria alla ripresa dei nostri territori. Il confronto, anche in queste settimane, rimane incentrato su equilibri di coalizione con l’evidente indecisione dovuta alla mancanza di coraggio nell’assumersi i rischi necessari per arrivare alla guida della città. Nell’attesa che i partiti principali decidano quale strada intraprendere, forse più presi dal minimizzare i rischi di un’eventuale sconfitta, piuttosto che puntare a proporsi per guidare realmente la città fuori dal guano, i torinesi aspettano. E sperano per il loro futuro.

*Claudio Desirò, Buona Destra

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