Torino merita di più

Caro Direttore,
Mimmo Portas è un gradevole e simpatico amico che da oltre 15 anni con il suo Movimento dal nome accattivante, Moderati, appoggia le amministrazioni di sinistra di Torino, senza però effetti significativi per la città che, infatti, in questi anni ha continuato a scendere nelle classifiche del Sole 24 ore, ora è al 40° posto. Tradotto, il quarantesimo posto significa la più alta disoccupazione giovanile tra le città italiane con una forte crescita della povertà, come ha documentato recentemente il direttore della Caritas. Anche il nuovo arcivescovo come il precedente Mons. Nosiglia ha espresso forte preoccupazione per l’impoverimento del lavoro e della città.

Nel convegno organizzato a Palazzo Civico dai Moderati, dopo aver ascoltato dai giornalisti del Sole 24 ore i motivi della retrocessione, Portas ha detto che Torino ha bisogno di una vocazione. Portas si dimentica forse che in questi ultimi 30 anni (Castellani è stato eletto nel 1993) sono stati ben tre Piani decennali strategici presentati da Castellani, Chiamparino e Fassino ma Torino ha perso quasi 10 punti di Pil rispetto alla media nazionale, si è impoverita, ha un aeroporto solamente tredicesimo in Italia, ha perso quasi tutte le Fiere o i Saloni Internazionali, ha perso la testa della Fiat e ora si vede pure mancare di riguardo perché Stellantis manda a chiamare operai serbi per rafforzare la produzione della 500 elettrica e si vede bastonare dall’Europa che, col voto favorevole di Pd e grillini punta tutto sull’auto elettrica così almeno metà delle aziende dell’indotto di cui l’auto elettrica non avrà più bisogno rischiano di saltare e con loro centomila dipendenti.

Ora che dovrebbe essere chiaro a tutti che turismo, cultura e grandi eventi non sono stati sufficienti a riportare Torino ai livelli precedenti dovrebbe essere chiaro a tutti che la città per rilanciarsi ha bisogno di difendere il suo settore industriale valorizzandone al massimo le sue eccellenze, dalla Spea alla Prima Industrie, dall’Italdesign a Reply etc. E di attrarre nuovi investimenti. Inoltre, Torino deve rafforzare i suoi legami con Genova e Milano appoggiando l’iniziativa delle tre associazioni industriali. Tra due anni con la chiusura dei lavori del Terzo Valico si andrà in treno a Genova in un’ora. Idem da Genova a Milano. Il treno diventerà il mezzo più veloce e green per collegare Università, imprese, centri di ricerca che potranno dialogare e lavorare insieme con quelli di Genova e Milano. Il vecchio triangolo industriale che in questi ultimi anni è stato sopravanzato dal triangolo industriale del Nord Est potrà rilanciarsi grazie alla nuova connessione ferroviaria e allo sviluppo della logistica che sarà sospinto dalla nuova diga foranea al porto di Genova. Le sinergie che potranno scaturire dal lavoro comune di Università, centri di ricerca, trasporti e logistica valgono diversi miliardi. Soprattutto il vecchio triangolo industriale potrà attrarre nuovi investimenti e nuove iniziative. Pensate quando a quest’area da oltre 500 miliardi di Pil unita dal treno si aggiungerà la Tav.  Con la Regione di Lione e l’Auvergne aggiunte al nostro triangolo industriale avremo la Tav Valley, un’area da quasi 800 miliardi di Pil, una delle aree più forti d’Europa.

Sono cose che la Giunta Lo Russo non aveva nel suo programma e nelle sue competenze tanto è vero che non è emerso mai alcun cenno al riguardo. Ecco perché oltre a un nuovo programma, Torino per rilanciarsi avrebbe bisogno di una nuova amministrazione e di una squadra alla altezza dei tempi con gente esperta, competente che acceleri i lavori della linea 2 della metro, che rilanci aeroporto, Fiere Internazionali e la logistica green.

*Mino Giachino responsabile regionale trasporti e logistica FdI

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