Un Consiglio da capitale dei diritti

Non c’erano molti consiglieri comunali al Teatro Carignano per l’iniziativa dei sindaci “Le Città per i Diritti”, ma non sono sorpreso. Sono decenni che la politica è costretta ad inseguire sui diritti e la questione LGBTQAI+, come si dice oggi, non fa eccezione.

Si può far risalire l’inizio allo storico confronto tra il FUORI e il sindaco Novelli del 1979, ma solo vent’anni dopo, il 22 marzo 1999, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione sulle “Convivenze volontarie”, respingendo quelle sulla “Registrazione anagrafica delle Unioni Civili” presentate da me, Mario Contu e Marziano Marzano. Nel 2001 nacque il “Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità̀ di genere”, oggi “Servizio LGBT”, ma fu per una Delibera di Iniziativa Popolare che nel 2010 arrivò il “Registro delle Unioni Civili”, anticipando di sei anni la legge del 2016. Lo stesso per il “Registro dei Testamenti Biologici” approvato nel 2011, che anticipò di sei anni la legge del 2017. Piero Fassino nel 2013 fu il primo sindaco torinese a partecipare al Pride e fu una piccola svolta che nel 2014 fece approvare una mia mozione sulla “Trascrizione di matrimonio contratto all’estero tra due persone dello stesso sesso”. Nel 2018 Torino con Chiara Appendino Torino è stata la prima città a registrare un figlio di due mamme, nato in Italia. Che una delle due mamme fosse Chiara Foglietta, consigliera comunale del Pd, oggi assessora, servì a smussare i mugugni a sinistra.

Sulla ripresa delle registrazioni e delle trascrizioni c’è già stato un pronunciamento del Consiglio Comunale di Torino il 28 novembre scorso, ma ora si allargherà la richiesta a tutti i sindaci e si adotterà il manifesto “Le Città per i Diritti” sul matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni. Una seduta impegnativa, che vedrà anche l’approvazione del “Registro per il riconoscimento del nome e del genere di elezione” e il sostegno al Museo dell’Omosessualità, avendo superato entrambi le iniziali titubanze. Così sarà anche per Il Registro della Bigenitorialità, presentato il 13 marzo 2022 e disperso nel Palazzo. E’ inevitabile che in molti ci sia un po’ di iniziale imbarazzo, un po’ per ignoranza e un po’ per pavidezza, ma io sogno Torino “Capitale dei Diritti”, slogan da me coniato nel 2011, e sogno un Consiglio Comunale all’altezza.

*Silvio Viale, consigliere comunale di Torino

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