Perché la Tav è sparita?

Caro Direttore,
io ho voluto esserci ieri alla kermesse di Lo Russo per capire lo spessore del programma su cui lavora il sindaco e per capire le probabilità di rilancio della nostra città che, come ha detto Banca d’Italia, dal 2001 al 2019 ha perso 18 punti di pil rispetto alle città italiane più competitive.

I programmi dei sindaci che hanno preceduto Stefano e che non avevano capito che solo turismo, eventi e cultura non potevano pareggiare ciò che stavamo perdendo nell’auto, ci hanno consegnato una Torino in declino economico e con grossi problemi di degrado sociale e di mancanza di sicurezza nelle periferie, come segnalano a ripetizione da Barriera e da Aurora. Ecco perché la debolezza del discorso programmatico presentato ieri ,compresi gli interventi dei due consulenti esteri, è molto più grave delle tante sedie vuote. Gli assenti han sempre torto anche perché per tre anni Torino sarà ancora amministrata da questa giunta e se è in declino vuol dire che tutta l'economia torinese, non difesa a sufficienza dalla Città, non riesce a tenere il ritmo del passato. 

Giornalisti autorevoli dimostrano stamane una certa abilità matematica a valutare l’efficienza dell’anagrafe piddina ma per me, e credo per i torinesi, è molto più importante lo stato dell’economia cittadina. Invece zero discorsi su Mirafiori e sugli investimenti dei privati indirizzati  prevalentemente alla finanza e alla sanità privata così come zero discorsi sullo stato dei collegamenti con la Francia. I giornali che in questi vent’anni non hanno voluto vedere il declino, enfatizzano la candidatura a Capitale della Cultura 2033, obiettivo raggiunto dalla piccola e bellissima Matera qualche anno fa mentre Lo Russo lascia a Milano e Roma l’obiettivo veramente strategico di avere l’Expo appena ultimata la Tav. 

Altro che Torino 1911 o Italia 61 che appena dopo 15 anni dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale presentarono la Torino industriale al mondo. Ma allora c’era Peyron. A proposito di degrado voglio ricordare cosa rispose il Sindaco Peyron a Novelli che lo accusava di essere il Sindaco della Curia. L’avvocato Peyron, da uomo di classe rispose che era meglio essere il sindaco della curia che sindaco dell’incuria.

Eppure nel 2033 Torino con la Tav sarà dentro la Nuova Rete europea di trasporto merci e passeggeri uscendo dall’isolamento in cui scelte sbagliate l’hanno costretta in questi anni. La Tav da sola porterà un aumento costante della crescita nel turismo e nella logistica oltre a rendere decisamente più attrattiva di investimenti esteri la nostra città. 

Tempo fa in un incontro chiesi al Sindaco se pensava di far uscire Torino dal Declino solo con la Linea 2 della Metro e con la Nuova Biblioteca di Torino esposizioni . Ieri abbiamo scoperto che il sindaco punta ad ottenere la assegnazione di Capitale della Cultura per il 2033. 

Non credo che questo obiettivo basti. Meno male che il Governo Meloni punta molto sulla Città dell’aerospazio e sul Centro della IA legato all’auto e alla mobilità oltre a puntare sul Piano Auto del Ministro Urso, che si basa su una dotazione di oltre sei miliardi di euro del fondo Giorgetti, un fondo nato dalla mia proposta sfociata nella mozione Molinari.

Per il futuro di  Torino sarà molto più decisivo il voto delle europee del 2024 perché con un forte successo di FdI potrà cambiare la decisione europea sul futuro dell’auto che non dovrà essere più limitato solo all’elettrico salvando in questo modo il nostro importante settore dell’indotto. Mentre le regionali del prossimo anno saranno importanti per accelerare la Tav, per rilanciare aeroporto e infrastrutture stradali e autostradali vecchie di 60 anni. Ma qui ci vuole tanta competenza e impegno.

*Mino Giachino, già sottosegretario ai Trasporti

 

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