Quelle donne di meno

Come ogni 25 Novembre, anche quest'anno ci si ricorda delle donne vittime di violenza, spesso silenti, che subiscono abusi, quando non si arriva direttamente all'omicidio, in ambito affettivo e familiare. Come sempre, e quest'anno in modo ancora più accorato data la vicinanza con l’omicidio di Giulia Cecchettin, si sprecano iniziative ed appelli a contrastare un fenomeno che non tende a rallentare: appelli che spesso cadono nel vuoto e che normalmente si dimenticano in pochi giorni, fino al prossimo caso di cronaca.

Iniziative e dichiarazioni mediatiche che, però, si scordano sempre di una parte consistente del mondo femminile che chiede aiuto, rivendicando spesso diritti basilari di cui non gode e di cui mai ha goduto. Già, perché mentre i movimenti femministi occidentali, ed in particolar modo italiani, si struggono denunciando una presunta cultura patriarcale alla base delle dinamiche che portano alla ribalta il fenomeno della violenza di genere, quegli stessi movimenti femministi si voltano dall'altra parte su ciò che accade nel mondo che ci circonda.

Non una parola o una manifestazione a sostegno delle donne iraniane impegnate da più di un anno in una lotta sanguinaria contro il regime teocratico che nega i diritti più basilari all’universo femminile, che ritengono inferiore. Non una parola sulle violenze, i rapimenti, gli stupri subiti dalle donne israeliane il 7 ottobre scorso e perpetrati dai terroristi islamici di Hamas che, in ambienti vicini agli stessi movimenti femministi nostrani, vengono esaltati come “combattenti per la libertà”. Evidentemente la lotta per i diritti e contro la violenza sulle donne, per i movimenti femministi del nostro Paese, ha valenza a seconda di chi attua le violenze, di chi nega quei diritti, del colore politico di chi quelle violenze le subisce. Purtroppo, come molti altri valori, anche il femminismo ha perso la peculiarità che dovrebbe distinguerlo, passando da una lotta per la tutela e per i diritti, ad una cieca battaglia politica e ideologica, spesso condita da posizioni distanti dalla realtà, che ne svuota i contenuti e ne delegittima le istanze.

*Claudio Desirò, segretario Italia Liberale e Popolare

print_icon