Regina, un gioiello da conservare

La gente di Torino è fiera del suo ospedale pediatrico. Dopo anni di sforzi delle fondazioni e associazioni di volontariato e nonostante scelte a volte inopportune della classe politica, Il Regina Margherita è cresciuto e migliorato autonomamente, senza chiedere alcun contributo all’azienda Città della Salute.

Numerosi Enti privati di solidarietà hanno contribuito in maniera essenziale alla sua crescita. Reparti ristrutturati, nuove specialità e un aspetto rinnovato e piacevole lo hanno confermato struttura di eccellenza e di sicurezza per le famiglie. I quattro gruppi principali di solidarietà contribuiscono attualmente per più di sei milioni di euro all’anno: Forma, Lavazza e Adisco, Ugi e Casa Oz. Ventidue associazioni hanno organizzato un sistema che garantisce un supporto continuativo ai pazienti attraverso i volontari e numerose strutture abitative per le famiglie dei pazienti. In più, associazioni temporanee hanno ristrutturato reparti per circa 13 milioni: Respiro Libero la pneumologia e Crescere Insieme la Neonatologia. Quest’ultima iniziativa riguarda la Neonatologia che fa parte del Sant’Anna, Ospedale Ostetrico-Ginecologico in passato legato al Regina nell’Azienda Sanitaria Materno-Infantile più importante d’Europa, che bisognerebbe quindi ricreare.

La situazione attuale di separazione del Regina dalla Città della Salute è complicata dalla presenza di strutture in comune e di fondi destinati al Regina e trattenuti dalla Città della Salute. Il personale sanitario e non dovrà essere destinato partendo dall’antica organizzazione stravolta dalla nascita della Città della Salute. Anche in questo caso attualmente è il Regina Margherita ad essere penalizzato

Sicuramente, le associazioni e fondazioni di volontariato continuerebbero comunque a raccogliere fondi e fornire volontari al Regina e al Sant’Anna ma il loro entusiasmo sarebbe ridotto da una situazione confusa. Il ruolo essenziale del terzo settore, sempre concordato con la direzione aziendale, deve essere apprezzato e considerato nelle future strategie del Regina Margherita e Sant’Anna.

*Piero Abbruzzese, cardiochirurgo, già Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica, Ospedale Infantile Regina Margherita, Consigliere Comunale di Torino

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