Il dipartimento non è un flop

Egregio Direttore,
leggo l’articolo di Oscar Serra «Tanti prof, pochi studenti: Avanzi del dipartimento “fantasma”» pubblicato sull’edizione odierna dello Spiffero e chiedo che vengano corretti i dati errati presenti nell’articolo e pubblicate le seguenti precisazioni:

1. I numeri forniti confondono matricole e iscritti. Sono 113 le prime, 291 i secondi. C’è stato un calo di matricole, ma nel complesso un aumento d’iscritti del 22% rispetto all’anno precedente. Chimica verde ha 85 iscritti, Gestione ambientale e sviluppo sostenibile 147 e Food Health Environment 59. Quest’ultimo corso è completamente erogato in inglese. Sono corsi, peraltro, che, per la loro innovatività, sono stati espressamente citati e apprezzati dal Presidente della Repubblica, durante la recente cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. A partire dal prossimo anno accademico sarà possibile anche iscriversi al corso in Global Health and Crisis Management che sarà tenuto interamente in inglese.

2. Il rapporto studenti-docenti descritto dall’articolo non è reale, perché non va misurato con il sistema aritmetico. I docenti afferiscono a un dipartimento per affinità di temi scientifici; il DISSTE, nato nel 2022, è stato istituito con uno specifico scopo transdisciplinare e questo spiega la presenza di settori molto diversi. La didattica, però, è un dato di Ateneo e non di dipartimento. I docenti del DISSTE insegnano anche in corsi di studio che fanno capo ad altri dipartimenti, cosa che avviene per moltissimi docenti dell’Ateneo; per fare un esempio, molti insegnano anche al corso di Biologia che si tiene nel polo di Vercelli, che conta 1.929 iscritti. L’unico rapporto reale possibile tra docenti e studenti può essere misurato solo a livello di ateneo.

3. La professoressa Roberta Lombardi — che non è docente al Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche economiche e sociali — il 17 gennaio 2022 è stata regolarmente eletta direttrice del DISSTE, all’unanimità, dai docenti a esso afferenti. Il Rettore non ha nessun potere di nominare i direttori.

4. I requisiti minimi per l’attivazione dei corsi di studio previsti dal Ministero sono pienamente rispettati.

5. È in costruzione un nuovo complesso che ospiterà tutte le strutture del DISSTE (aule, laboratori, ecc.) in un’area messa a disposizione dal Comune di Vercelli. Al momento, nel complesso San Giuseppe, dove hanno sede i corsi di studio del DISSTE, funziona tutto, sia aule, sia laboratori. L’ultimo, quello dei chimici, con strumentazioni nuove di zecca, è stato inaugurato il 18 gennaio. Da oltre un anno ha sede, nella stessa struttura, Built, l’innovation lab di Buzzi Unicem, centro di ricerca che lavora a stretto contatto con il Dipartimento.

6. Quello che il vostro articolo indica come “flop” del DISSTE è del tutto smentito dai dati eccellenti della ricerca scientifica e della terza missione. Questo dipartimento, tra il 2022 e il 2023 è stato in grado di vincere ben 25 progetti di ricerca su bandi competitivi nazionali ed europei. Uno dei progetti europei (Speak4Nature) è stato presentato, su invito, all’Assemblea Generale dell’ONU a New York nell’aprile 2023 per la sua rilevanza tematica e per l’approccio interdisciplinare e collaborativo. Il DiSSTE sta facendo inoltre un forte investimento sui giovani e ha attualmente in forze 14 assegnisti e 28 dottorandi di ricerca. Sul fronte della terza missione, nel solo 2023 ha organizzato 114 iniziative.

Cordiali saluti

*Gian Carlo Avanzi, Rettore dell'Università del Piemonte orientale

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Pregiatissimo Rettore,
ringrazio anzitutto per l’attenzione prestata al nostro giornale, ma mi tocca ribadire che nell’articolo da lei citato non ci sono dati errati. È evidente infatti che con “iscritti” si intendono le cosiddette “matricole pure”, coloro cioè che si sono regolarmente iscritti al primo anno; perché è da quel dato che si può constatare lo stato di salute di un dipartimento. Un dato che, come da lei confermato, è in contrazione. Basti pensare che la media delle nuove matricole per dipartimento nel suo ateneo è di oltre 650, con un rapporto, dunque, di uno a sei. Certo, gli iscritti complessivi aumentano, e non potrebbe essere altrimenti per un dipartimento appena attivato e che ancora non ha “laureato” nessuno dei suoi studenti: abbiamo solo nuove matricole in entrata e nessuno in uscita se non una parte neanche tanto marginale che abbandona il dipartimento o l’università. È noto che considerare gli “immatricolati” evita di duplicare (contare due o più volte) uno stesso studente che si iscrive al primo anno in anni successivi. Sia l’ufficio statistica del MUR che l’anagrafe nazionale studenti (ANS), applicano addirittura una definizione più rigorosa considerando come immatricolati solo coloro che hanno confermato l’iscrizione al primo anno pagando la seconda rata delle tasse universitarie.

Quanto al numero dei docenti afferenti, il regolamento di Ateneo (art. 15, comma 5) prevede che il numero minimo di docenti per costituire un nuovo dipartimento è 35 (sistema aritmetico). I nostri lettori sono abituati a calcolare con il sistema aritmetico e il vostro sito si esprime in numeri di afferenza. Apprendo lei utilizzi altri strumenti ma il calcolo aritmetico effettuato è corretto. Inoltre nessun docente afferente riesce a coprire il proprio carico didattico con i corsi erogati dal DISSTE e molti affiliati non insegnano nel dipartimento di afferenza.

Quanto alle affinità scientifiche tra i docenti, ribadiamo come nel DISSTE siano presenti settori scientifico-disciplinari non solo molto lontani tra loro, come lei stesso conferma, ma anche difficilmente riconducibili agli obbiettivi del dipartimento. E anche questa appare come un’anomalia.

Le precisazioni in merito alla professoressa Roberta Lombardi derivano forse da una non corretta lettura dell’articolo dove non si afferma che la stessa attualmente afferisce al DIGSPES ma che in quel dipartimento svolge la parte più importante dell’attività didattica, insegnando, come emerge da upobook, Diritto amministrativo II (nel dipartimento di cui è direttrice insegna soltanto 40 ore).
Riguardo ai progetti in atto, infine, ci asteniamo da qualunque commento. Noi ci limitiamo a fotografare la situazione attuale. E a segnalarne le anomalie. (OS)

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