Passerella elettorale (con inciampo)

Gentile direttore,
ho partecipato, l’altro giorno (non invitato e per questo ero l’unico medico di medicina generale) presso l’ospedale di Chivasso, all’inaugurazione della sostituzione della Risonanza Magnetica, all’apertura di tre posti di terapia Semi-Intensiva e all’acquisto di uno strumento che serve per le Ercp.

Ovviamente il presidente della Regione Piemonte Cirio ha parlato delle difficoltà della sanità, delle liste d’attesa, del personale, di nuovi ospedali, degli affollamenti dei Dea. Mi ha colpito molto negativamente quando, dimenticando che da cinque anni governa la Regione, ha dato le colpe di questo sfascio ai governi centrali, ignorando il ruolo fondamentale della Conferenza Stato-Regioni.

Per quanto riguarda, invece, l’affollamento dei Dea e l’appropriatezza degli accessi negli ospedali la colpa, secondo il presidente della Regione Piemonte, è dei medici di famiglia che a suo dire non fanno filtro perché non si trovano alle chiamate dei pazienti. Una leggerezza di un governatore, che personalmente consideravo molto accorto, almeno nelle esternazioni e che si appresta ad essere riconfermato, che scende a questi bassi livelli, pur di accaparrarsi il consenso di qualche collega ospedaliero e per giustificare il suo fallimento e quello del suo assessore, nella gestione della sanità piemontese. Ma i medici, gli infermieri, i cittadini sanno molto bene di chi sono le colpe del disastro della sanità pubblica.

* Antonio Barillà, segretario regionale Piemonte Sindacato Medici Italiani (Smi)

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