Svolta gattopardesca del centrodestra

Cambiare tutto per non cambiare nulla. Può essere questa la sintesi dell’avventura di Fratelli d’Italia che grazie alla legge elettorale consente di ottenere uno scranno con pochi consensi

Parole, parole, tante parole, per non dire nulla. E’ iniziata la campagna elettorale che ci porterà alle elezioni politiche del prossimo 24 febbraio. E come per “magia” i leader politici che si contendono palazzo Chigi hanno iniziato a fare le solite promesse ai cittadini: meno tasse e più lavoro. Peccato però, che negli ultimi anni queste promesse non sono mai state mantenute. Oggi è troppo facile dire se vinciamo cancelliamo l’IMU, abbassiamo le tasse, niente tasse per le imprese che assumono giovani, dopo che la disoccupazione giovanile ormai ha superato il 35%. Togliere tutte le autorizzazioni che si devono chiedere per aprire negozi o imprese o avviare cantieri, e trasformarli in controlli successivi. Patrimoniale per i ricchi, lotta all’evasione fiscale ma quella grande per abbassare le tasse. Ma se è così facile risolvere i problemi dell’Italia, allora perché chi ha governato in questi ultimi venti anni non è riuscito e ci ha portato in questa situazione?

 

In campagna elettorale ormai gli italiani lo sanno, i politici prometto qualsiasi cosa. Salvo poi arrivare in Parlamento e fare poco o nulla. Per fortuna in queste elezioni la campagna elettorale dura poco si vota a fine febbraio. Anche se la presenza dei candidati su tv, radio, giornali e internet è martellante al limite della nausea solo per quello che dicono, promesse tante, idee concrete vicino allo zero. In fondo anche i politici si sono resi conto che l’aria nel Paese è cambiata, la gente è stufa del loro ciarlare e quindi, invece di cambiare atteggiamento, invece di rinnovarsi, di portare avanti idee nuove con persone differenti, cercano scappatoie per salvare l’insalvabile. In particolare è la formazione di centro-destra capitanata, ancora una volta, dal mediatico Silvio Berlusconi che non molla la presa e prova ogni mossa per ottenere un risultato apprezzabile. E per riuscire nel suo intento sfrutta pure i cloni. Eh già, sembra proprio così, il nuovo partito di centro-destra, Fratelli d’Italia, assomiglia molto al PdL, stessi personaggi, stesse proposte, inoltre tra i fondatori spunta Ignazio La Russa da oltre trent’anni sulla scena politica, uno dei protagonisti assoluti del crollo di voti e consensi del PdL, essendo stato coordinatore e personaggio mediaticamente molto discusso e presente. Diciamo uno sdoppiamento, un copia e incolla del soggetto principale.

 

Cambiare tutto per non cambiare nulla. Può essere questa la sintesi dell’avventura di Fratelli d’Italia che grazie alla legge elettorale (che i parlamentari hanno fatto di tutto per non cambiare) consente di ottenere uno scranno con solo il 2% dei consensi!!! Anche a livello locale i candidati alle prossime elezioni per questo partitino di coalizione sembrano essere sempre i soliti noti che captando aria di non riconferma, hanno deciso di scendere dalla nave da crociera e saltare sul traghetto sperando di superare la soglia di sbarramento ad oggi molto lontana. Insomma una minestra ricotta molte volte che vogliono farci digerire come piatto nuovo, unico e presentabile, ma che in realtà di nuovo non ha proprio nulla, neppure il simbolo molto simile ad Alleanza Nazionale con il nodo tricolore che viene clamorosamente scopiazzato da un manifesto in cui tra l’altro c’era il volto di Gianfranco Fini. Questa riproposizione di centro-destra è molto simile a quelle già viste dal ’94 a oggi e per questo mi domando perché votarla? Un interrogativo che dobbiamo porci se abbiamo a cuore il nostro Paese, il nostro bel territorio.

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