POLVERE DI (5) STELLE

M5s, gli scazzi arrivano alla base

Convocata un'assemblea degli attivisti sulla candidatura di Torino ai Giochi del 2026. Un modo per coinvolgere i militanti (su scelte già fatte). Così Appendino prova a ricucire con i dissidenti e scongiurare la crisi di maggioranza

Urla e strepiti nelle sale di Palazzo Civico, riunioni carbonare e duelli rusticani, fratture e ricomposizioni. E poi ancora distinguo e scazzi tra i consiglieri, annunci di dimissioni ed epurazioni minacciate. Sulla Torino olimpica spira da settimane aria di tempesta e il volto tirato di Chiara Appendino nel giorno della presentazione del pre dossier nella sede della Città Metropolitana dice tanto sulle tensioni di questi giorni. In tutto questo bailamme chi è rimasto completamente escluso dal dibattito sono gli attivisti, molti della prima ora, la tanto sbandierata base del Movimento 5 stelle. Per questo è stata convocata per domenica sera, nella sala circoscrizionale di strada Antica di Collegno, un’assemblea con tutti i militanti di Torino, formalmente per discutere della candidatura olimpica della città, tema su cui ancora si dividono i consiglieri pentastellati, tra oltranzisti del No (Daniela Albano, Maura Paoli e Marina Pollicino), scettici (Viviana Ferrero e Damiano Carretto) e favorevoli (in cui sono confluiti, seppur tra mille distinguo, gli altri diciotto esponenti pentastellati).

LA GAFFE SUL DOSSIER: COMPARE LA TAV

La riunione sarà l’occasione anche per testare il polso degli attivisti, di quello zoccolo duro tradizionalmente riottoso a sostenere grandi eventi e grandi opere, simbolo di spreco e potenziale greppia per i soliti noti a discapito della popolazione. Ma nessuno ha intenzione di soffiare ancora sul fuoco e alimentare ulteriori polemiche, soprattutto ora che nell'immaginario collettivo e nella stessa testa di Chiara Appendino è ben chiaro che le possibilità per Torino di ottenere la candidatura sono ridottissime. A spingere per un incontro chiarificatore è stato il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci con l'ausilio di Marco Lavatelli, il marito della prima cittadina, che fece la sua comparsa una settimana fa a Palazzo Civico per sostenere la moglie nella lunga notte dei veleni.

In assemblea la sindaca proverà a convincere tutti sulla sostenibilità, economica e ambientale, della proposta avanzata da Torino, ma allo stesso tempo sa bene che il rischio c’è chi paventa il rischio di contestazioni da parte dei duri e puri, per questo la sua intenzione è di tenere i toni bassi e anzi provare a far rientrare i dissidenti, che negli ultimi giorni hanno lamentato l'isolamento percepito all'interno del gruppo, al punto da prospettare un'uscita. Dopotutto Appendino sa bene che tra gli animatori del CoNo, il comitato costituitosi contro la prospettiva di una nuova edizione dei Giochi nel capoluogo piemontese, ci sono molti simpatizzanti dei Cinquestelle e non sono pochi coloro che vivono come un tradimento la sua “conversione” olimpica. A ciò si aggiunga il legame strettissimo di molti olimpo scettici con la base, come dimostrano le preferenze ottenute da Carretto, primo eletto con 810 voti, Paoli (seconda, 777), Albano (quarta, 568), Ferrero (settima, 455). Forti nella base ma isolati nel gruppo grillino, che imputa loro la rottura del patto sancito con Di Maio. E dunque alla ricerca di un modo per rientrare nei ranghi.

Insomma, l'obiettivo su entrambi i fronti è placare gli animi. Il Consiglio dei ministri di venerdì (due giorni prima della riunione) potrebbe fare il resto, sancendo l'uscita di scena di Torino dal novero delle pretendenti.