PIAZZA CASTELLO

Investimenti e maggiori poteri, ecco la strada di Chiamparino

Pronti 800 milioni per la manutenzione del sistema viario in Piemonte. Il governatore fa il punto sullo stato delle infrastrutture: "Monitoraggio accurato, tutto sotto controllo". Ma occorrono nuovi collegamenti. I controlli passino in capo alla Regione

“Il sistema viario piemontese è attentamente monitorato e sono stati predisposti interventi significativi di manutenzione” per oltre 800 milioni, di cui circa 150 si riferiscono a cantieri che partiranno a breve. Parola del presidente della Regione, Sergio Chiamparinoche, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova “visto che anche in Piemonte ci sono legittime preoccupazioni”, ha voluto fare il punto sulla situazione, assieme agli assessori ai Trasporti, Francesco Balocco, e al Bilancio, Aldo Reschigna.

In Piemonte solo l’A26 Voltri-Gravellona Toce dipende a Autostrade. “Il Governo procede a suon di proclami e c’è il rischio dopo il dramma di Genova si butti via tutto” e cioè che il sistema delle concessioni venga archiviato, ha paventato il numero due della giunta, Reschigna. Chiamparinodal suo canto, invece, ha lodato “la soluzione che il precedente governo aveva individuato, e che aveva avuto il placet della Comunità europea”, che prevedeva di mettere a gara le tratte piemontesi nel 2030. “Questo stimolerebbe la concorrenza tra grandi gruppi, in grado di fare investimenti di peso. Quel progetto lì per me è ancora valido e potrebbe essere portato al Cipe. Altrimenti il governo dica come intende muoversi”, ha chiosato il governatore, che ha delineato la ripartizione degli oltre 800 milioni in campo per la manutenzione ordinaria e il completamento di strade “spendibili tra il 2018 e il 2019”. Ma in alcuni casi il processo è fermo perché manca il via libera del Governo.

Nessun pregiudizio verso l’esecutivo nazionale, giacché che la Regione “non fischia il fallo altrui ma cerca di individuare soluzioni”. E se nel merito della tragedia di Genova ritiene che la lettera con cui il Governo Conte fa una serie di contestazioni alla società Autostrade “non è un atto rivoluzionario, ma mi sembra il minimo sindacale”, Chiamparino propone che siano le Regioni “a farsi carico dei monitoraggi delle infrastrutture”, visto che quanto accaduto dimostra che il sistema di controlli non ha funzionato e che quindi andrebbe rivisto. “Chiediamo di avere più poteri nei controlli per le reti infrastrutturali, magari insieme alle altre Regioni del nord ovest, perché pensiamo che su questo fronte sia più semplice agire per gli enti territoriali piuttosto che per il Governo. Ci si potrebbe affidare al Politecnico per la parte ingegneristica e alle Università per quanto riguarda i contratti, affinché un’autorità terza possa garantire quel controllo che il governo centrale e la pubblica amministrazione fatica a garantire”. A settembre, quando ripartirà la trattativa con il Governo sull’autonomia, ha anticipato Reschigna, “il Piemonte porrà questo tema. Sarebbe un modo per assicurare un miglioramento a un sistema che chiaramente ha fatto acqua”.

Resta comunque teso il rapporto con Roma. “È da a 75 giorni che aspetto dal ministro Toninelli un cenno di risposta alla mia richiesta di incontri, richiesta che non riguarda solo la Torino-Lione, ma anche la Asti-Cuneo e tutto il sistema delle infrastrutture del Piemonte. Sarò di un'altra generazione, ma rispondere è anche un segno di rispetto istituzionale”, ha puntualizzato Chiamparino, annunciando di aver invitato anche il ministro dei Trasporti a Torino il 28 settembre quando si terrà un summit tra politici e imprenditori sul sistema delle infrastrutture piemontesi, con particolare focus sulla Torino-Lione. Chiamparino ha colto l’occasione per puntualizzare, che la Regione Piemonte “non ha ma chiesto un’analisi costi-benefici sulla Tav, perché ne sono già state fatte sette. Abbiamo invece chiesto al Politecnico di fare un’analisi del sistema delle infrastrutture piemontesi e sulle conseguenze che potrebbero esserci in caso di stop dell’opera”. Quanto all’ipotesi di un ridimensionamento della futura stazione di Susa sulla linea Torino-Lione, Chiamparinoha precisato: “Quando ho avuto occasione di parlare col sottosegretario Giorgetti ho detto che il tunnel di base è intoccabile, ma si può discutere su altre soluzioni migliorative, sempre che ci siano”.

Da tempo, hanno spiegato i vertici del governo piemontese, la Regione è impegnata per il superamento dell’attuale deficit infrastrutturale: la Torino-Lione e il Terzo Valico erano state individuate in questa ottica. “Quanto accaduto a Genova evidenzia come parte del sistema sia stato concepito in tempi in cui non c’era l’attuale carico, e questo dovrebbe consigliare grande attenzione per gli interventi che mirano a trasferire il traffico dalle strade alle ferrovie”. Ma non “pensiamo solo alle grandi opere – hanno aggiunto – gli 800 milioni che il Piemonte è pronto a spendere nei prossimi due anni sono tutti dedicati alla manutenzione delle strade, con centinaia di piccoli interventi su tutto il territorio”.

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