GRANDI OPERE

Toninelli "chiude" il Terzo Valico

Il ministro delle Infrastrutture ha bloccato oltre un miliardo di euro. Risorse destinate al quinto lotto. L'allarme di Esposito (Pd): "Entro la fine dell'anno 450 posti di lavoro a rischio". Chiamparino: "C'è da piangere". Che dice la Lega?

Questa mattina viene riportata sul Sole 24 Ore la notizia che nel decreto Genova sarebbero saltati i 791 milioni del finanziamento per il sesto lotto del Terzo valico. Ma non è questa la vera notizia. Il ministro Danilo Toninelli ha bloccato anche il miliardo e 60 milioni del quinto lotto, che erano stati approvati, finanziati e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 7 luglio 2018. Queste risorse dovevano essere messe nella disponibilità di Rfi che a sua volta le avrebbe girate al consorzio Cociv che sta realizzando i lavori. Tutto ciò non è avvenuto.

A questo punto l’operazione di Toninelli è molto chiara: bloccare un’opera infrastrutturale importante come il Terzo valico. Il tutto sta avvenendo senza che il Parlamento e i presidenti di Liguria e Piemonte ne siano stati informati. «Con questo Governo si bloccano le opere senza neanche avere il coraggio di dirlo. Ora mi chiedo: di tutta questa operazione “sotto traccia” il sottosegretariato della lega Edoardo Rixi ne è a conoscenza? E il presiedente della Liguria Giovanni Toti? E il Presidente del Piemonte Sergio Chiamparino? La lega con il suo leader Matteo Salvini è consapevole del danno che può arrecare all’Italia e alle regioni del nord il blocco del terzo valico?» attacca l’ex parlamentare del Pd Stefano Esposito, da sempre in prima linea sulle grandi opere.

Qualora la vendetta di Toninelli fosse compiuta, da ottobre cominceranno a esserci i primi problemi per 150 lavoratori e altri 300 entro la fine del 2018. «Mi auguro – conclude Esposito – che la Lega non sia complice di questa operazione, capisco che Toninelli dopo aver fallito sul blocco della Torino-Lione cerchi la rivincita. Ma questo suo atteggiamento crea danni al Paese e a centinaia di lavoratori che perderanno il lavoro».

Chiamato in causa da Esposito interviene Chiamparino: «Il ministro Toninelli tiene fermi i finanziamenti, inseguendo l’araba fenice dell’analisi costi-benefici su opere che sono già in corso di realizzazione: e se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere - afferma il governatore -. Se questi fondi non verranno sbloccati, dall’inizio di ottobre i lavori si fermeranno e di qui alla fine dell’anno qualche centinaio di lavoratori perderà il posto, senza contare le mancate assunzioni e, ovviamente, l’interruzione di una delle due grandi opere fondamentali per fare in modo che Piemonte, Lombardia e Liguria diventino una delle grandi piattaforme logistiche d’Europa».

print_icon