GLORIE NOSTRANE

Il silenzio del commissario (in attesa di promozione)

Politici, imprenditori, sindacati: tutti in campo in difesa del Terzo Valico. Al coro manca però la voce di Iolanda Romano che dell'opera ne è la custode. E se per caso venisse nominata dal governo per Genova? In fondo, i Benetton li conosce bene

Sul dibattito, pronunciato comme il faut in francese – débat public – che fa più chic, ha costruito la sua più che brillante carriera. Ma da quello, per lei forse un po’ scivoloso, sugli ostacoli che il Governo nella sua parte gialla e con il volto beffardamente arcigno del ministro Danilo Toninelli va ponendo sulla realizzazione del Terzo Valico opera di cui lei è commissario del Governo, Iolanda Romano si tiene accortamente fuori.

Vengono prima bloccati poi liberati i fondi per il quinto lotto, scompaiono quelli per il sesto, arriva lo spettro dei licenziamenti, i partiti si infiammano, i sindacati annunciano proteste, i presidenti di Regione Giovanni Toti e Sergio Chiamparino attaccano il Governo, il sindaco di Genova Marco Bucci alza la voce, il nodo sul futuro dell'opera è tutt'altro che che certo. E lei? Tace. Non una parola, non una dichiarazione. Low profile, in inglese of course. Il solito profilo, come fa trapelare dai suoi uffici che, adesso, fanno da filtro all’esperta torinese di conflitti mai avara di comunicati, interviste e annunci.

“Per conoscere i problemi bisogna sporcarsi le scarpe” aveva detto appena nominata dal Governo Renzi nel ruolo nevralgico per la grande opera destinata a collegare il porto di Genova con la pianura padana valicando i Giovi. Adesso cammina con la cautela richiesta da un tacco dodici. Assai più di quanta ne usò presentandosi negli uffici di piazza De Ferrari della Regione Liguria quando ancora a Palazzo Chigi non avevano firmato per il suo incarico, suscitando qualche perplessità e una certezza: “viaggiava già con la nomina in tasca”.

Allora era “la renziana”, per sua stessa ammissione avendo spiegato nel 2012 che avrebbe votato Matteo alle primarie “perché lo stimo e penso possa dare uno scossone salutare al centro-sinistra, ma ho stima anche per Bersani”, precisò. Adesso al Governo Matteo c’è, ma è l’altro. E il proconsole ligure di Salvini, incidentalmente anche sottosegretario alle Infrastrutture, è quell’Edoardo Rixi che si dice pensi ad attribuire il ruolo di commissario per la ricostruzione del ponte Morandi proprio alla Iolanda.

La notizia non è nuova, circola da un po’ di giorni. Lei, stamane a Torino agli Stati Generali sulle Infrastrutture dove si è intrattenuta in un fitto conciliabolo con l’assessore ligure ai Trasporti Giacomo Giampedrone, neppure e soprattutto su questo dice qualcosa. Anche se non è (più) un mistero che sia stata contattata per sondare la sua disponibilità per quello che sarebbe un po’ un ritorno al passato venato da un destino beffardo: fu lei negli anni scorsi a gestire il débat public per la Gronda, ovvero l’arteria che Autostrade per l’Italia avrebbe dovuto realizzare a Genova al fine di smaltire gran parte del traffico sopportato proprio dal viadotto crollato lo scorso 14 agosto.

Aveva incrociato la società dei Benetton anche in altri dei suoi lavori di ricerca di soluzione dei conflitti con le popolazioni dei territori interessati alla costruzione di grandi opere, come il passante di Bologna. Nessuna sorpresa, visto che nel lunghissimo elenco di clienti di Avventura Urbana, la società di studi e consulenza della Romano in via Po a Torino, compare anche il nome di Autostrade per l’Italia. Se davvero l’attuale commissario del Terzo Valico ha nella Lega un possibile sponsor, arriverà pure il viatico dei Cinquestelle contrari da sempre alla linea ferroviaria e con la società controllata dai Benetton nel mirino? Sarà un dibattito, per nulla public, tra gli alleati di Governo. Chissà che non sia anche o soprattutto per questo che la cultrice dei tavoli di discussione ha deciso di tenersi fuori dall’altro dibattito, quello sul prosieguo o meno dell’opera in cui rappresenta il Governo. Il terreno è scivoloso e mettere le scarpe per le grandi occasioni in una pozzanghera è un attimo.

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