VERSO IL 2019

Regionali, ressa di candidati Pd nel "fortino" torinese

In forte difficoltà nel Piemonte 2, i dem puntano tutto sul capoluogo e la sua provincia. Tra uscenti e nuovi papabili, sono già una decina in corsa per un pugno di scranni. A condizione di "perdere bene", ovvero nella peggiore delle ipotesi arrivare secondi

Le affollate tende del villaggio di Asterix della sinistra, come veniva rappresentata, con sciatta immaginazione, Torino prima della sconfitta inflitta dai Cinquestelle (e in parte autoinflittasi dallo stesso Pd), hanno lasciato il posto a desolati, ma in fondo ancora un po’ sicuri, camminamenti di una Fortezza Bastiani in cui i dem cercano riparo da un per nulla immaginifico assalto del regno del Nord, sia pure meno connotato dopo la salvinizzazione della Lega.

Fuor di metafora, Torino e il suo hinterland elettorale restano, in un Piemonte che ha visto il centrosinistra perdere negli ultimi anni le città più importanti e subire pesanti sconfitte nelle varie province lo scorso 4 marzo, il più sicuro dei fortini da difendere e in cui ripararsi per gli aspiranti futuri o nuovamente consiglieri regionali, in vista delle elezioni della prossima primavera. Dopo una legislatura inaugurata sotto il gran pavese del 40 per cento del partito di Matteo Renzi alle europee e superato da Sergio Chiamparino nella conquista di una Regione abbandonata anzitempo dal centrodestra, sono e saranno assai diversi da quelli di allora.

Nel 2014 furono ben otto gli esponenti dem provenienti dal capoluogo, approdati a suon di preferenze a nel parlamentino piemontese, più i componenti del listino (Erica Baricco, Silvana Accossato, quest’ultima poi confluita in LeU, Valentina Caputo, Nadia Conticelli e Antonio Ferrentino). Ora il listino, sempre che non venga abolito dalla sempre più chimerica riforma elettorale, è decisamente e ovviamente meno ambito dalle parti del centrosinistra. Come ha detto il leader dei Moderati Mimmo Portas, con ragionamento alla Catalano (quello del meglio una gallina oggi che un uovo domani): il listino conviene a chi sa di vincere, non a chi rischia di perdere.

Meglio puntare tutto sulle preferenze, dunque. Quelle che danno tra i favoriti, almeno in teoria, gli uscenti, a partire da Raffaele Gallo, che potrebbe usufruire di un indubbio vantaggio competitivo dalla sua candidatura alla segreteria del partito piemontese, con possibili variabili legate proprio a quest’altra grana ancora da sciogliere in casa democrat. Tenta il bis anche il vicecapogruppo Elvio Rostagno, il quale può contare oltre che sul proprio bacino elettorale nel Pinerolese su una sorta di benevola condiscendenza in quella zona di Davide Gariglio, ex numero uno piemontese, renziano, che qualcuno considera in affanno, ma ancora capace di tessere reti di consenso.

E infatti anche lui punterà su un proprio candidato, Alberto Avetta, radicato nel Canavese e che nel 2014 ha mancato l’elezione a Strasburgo e ora è al vertice di Anci Piemonte. Per rimanere in area cattodem, l’altro parlamentare Stefano Lepri ha già schierato Monica Canalis, attualmente consigliera comunale, che proverà a spiccare il volo verso l’assemblea regionale così come altri due suoi colleghi: il vicepresidente della Sala Rossa Enzo Lavolta, della sinistra orlandiana, e Mimmo Carretta, segretario della Federazione di Torino, che conterà certamente sul sostegno del suo capo corrente, il senatore Mauro Laus, che, qualora cambiasse la legge elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere, come da lui naturalmente auspicato, sarebbe pronto pure al ticket con Maria Grazia Grippo.

Dopo aver accarezzato per qualche settimana la possibilità di poter succedere a Sergio Chiamparino chi dovrà dimostrare di reggere l’urto di una corsa senza esclusione di colpi è Daniele Valle, trentacinquenne, emancipatosi da Gariglio come da Lepri, è tra coloro che dovranno sudarsi parecchio la rielezione a Palazzo Lascaris. Quanto gli giocherà a favore l’essere sceso in campo ancor prima del fischio di inizio o contro non aver neppure toccato palla restando a guardare la ola di quasi tutto il partito all’uscita dallo spogliatoio della vecchia gloria, il Chiampa?

A questi, diciamo, favoriti si aggiungono gli outsider di primo livello, potenzialmente tutti in grado di raggranellare quattro o cinquemila preferenze, quelle che all’ultime elezioni bastarono per essere eletti. Tra loro spicca Nadia Conticelli, ex presidente della Circoscrizione Barriera di Milano, un tempo organica al correntone che faceva capo a Piero Fassino. In questi cinque anni ha brandito la bandiera della Metro 2, la grande opera dalla quale dovrà partire la riqualificazione dell’area a Nord di Torino, consolidando il rapporto con militanti e amministratori locali ma per la prima volta si ritroverà a dover competere con le preferenze, un terreno insidioso, soprattutto per chi lo calca per la prima volta. Ai nastri di partenza anche l’ex sindaco di Bruino Andrea Appiano, che corre per un secondo giro, ma soprattutto il primo cittadino di Beinasco Maurizio Piazza, che tra i dem considerano tra le possibili sorprese.

Tirando le somme sono già dieci gli aspiranti consiglieri, mentre gli esperti di numeri, sondaggi alla mano (il Pd a Torino dovrebbe attestarsi attorno al 20 per cento), considerano inevitabile l’eliminazione di almeno la metà di loro. 

Discorso a parte meritano l’assessora uscente Gianna Pentenero e il presidente del Consiglio Nino Boeti, entrambi al terzo mandato e quindi, secondo le regole del Pd fuori dalla corsa per un altro giro. Tutti e due sono in attesa di deroga o, in caso di rigida applicazione dello statuto, di un non improbabile inserimento in liste di coalizione. L’uno e l’altra possono contare sull’appoggio di Chiamparino, il quale ha tutto l’interesse a far correre due campioni di preferenze in grado di portare acqua al mulino, pescando peraltro in elettorati piuttosto trasversali. Tant’è che lui ha già fatto sapere di non voler rinunciare nè all'una, nè all'altro. Qualche tenda dell'antico villaggio ancora è rimasta e, in fondo, lui il Chiampa come ha detto l'ex senatrice Magda Zanoni è l'Asterix del Piemonte sotto assedio.

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