Il modulo di Ferraris

Tutta colpa di un modulo. Il mancato sostegno della Regione Piemonte alle finali dei Mondiali di volley è dovuto a una domanda di contributo presentata dal soggetto sbagliato, nella fattispecie dalla Federazione piemontese e non dal Comitato organizzatore della kermesse. Così pare. Un’inezia, un peccato di superficialità. Lo ha ammesso pure Ezio Ferro, presidente del Comitato regionale della Fipav e allo stesso tempo braccio operativo della manifestazione, evidentemente affetto in quei convulsi giorni da una crisi d’identità. Dopo gli attacchi mossi all’assessore allo Sport Giovanni Maria Ferraris, ha fatto mea culpa e ha chiesto scusa, evidentemente preoccupato dei possibili strascichi che quella polemica avrebbe potuto avere in altre aule dei palazzi torinesi. E dal punto di vista tecnico e procedurale la questione è chiusa. Resta da capire come possa bastare una simile leggerezza per escludere un ente come la Regione dal più importante evento sportivo ospitato sul suo territorio negli ultimi anni. Sembra davvero incredibile che a fronte di un Mondiale che ha portato a Torino migliaia di persone, con una ricaduta economica stimata in milioni di euro, il mancato contributo sia colpa del solito intoppo procedurale e burocratico. E sembra impossibile che davvero in piazza Castello siano tutti convinti di potersela cavare così. “Il modulo non era compilato correttamente” è sempre stata la difesa di un ente che la politica sembra voler trasformare in un ufficio postale.

print_icon