Torino: Confartigianato, città non ha un'identità chiara 

"Penso alla nostra città e faccio fatica a scorgere un'identità chiara e se il nuovo stenta, forse il ruolo dell'opposizione, a livello locale e non solo, richiede un'assunzione di responsabilità ancor più delicata, offrendo soluzioni alternative costruttive e non solo un passivo e altezzoso giudizi su singoli provvedimenti o posizioni assunte da chi governa". Non fa sconti il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis, che nella relazione all'assemblea dell'associazione chiede "responsabilità a chi guida il Paese a livello locale e nazionale perché - dice - la cura meticolosa del saper fare artigianato e il pragmatismo delle nostre imprese faticano a coniugarsi con una politica troppo concentrata sull'astrattezza di ricette social e frasi a effetto". "Avremmo bisogno, con più continuità, di una regia pubblica e di sue linee guida", aggiunge sollecitando a "rendere più allettante la nostra piattaforma territoriale immaginandola in sinergia e non in competizione con Milano". Quello di De Santis è un lungo elenco di "preoccupazioni", dal tema delle periferie alla linea 2 della metro "con incertezze e tempi lunghi", dal "proliferare di centri commerciali" al progetto di allargamento della Ztl centrale: "Non sembra compatibile con una città capoluogo - sostiene - e potrebbe dare il colpo di grazia alle botteghe artigiane". "Dagli investimenti sulle infrastrutture - sottolinea - dipende l'attrattività di un territorio, non ci si può limitare al solo richiamo mediatico di un calciatore anche se fuoriclasse che non può essere annoverato - conclude - tra la programmazione strategica di un territorio".

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