ANTISFASCISMO

"La Tav va fatta bene e subito", Torino che produce in Comune

I presidenti di tutte le associazioni imprenditoriali domani in Sala rossa per contestare la mozione grillina che chiede la sospensione dei lavori. "Non tarpate le possibilità di crescita del nostro sistema economico". Appendino e M5s sempre più isolati

“La Tav va fatta presto e bene. Sospendere i lavori non è accettabile”. L'appello è delle associazioni di impresa di Torino: domani, industriali, artigiani, commercianti ed edili saranno in Consiglio comunale “per testimoniare il totale dissenso e l’assoluta contrarietà all’approvazione di un ordine del giorno che ha l’obiettivo di chiedere al Governo il blocco di tutti i lavori inerenti la Tav”. Saranno presenti Corrado Alberto (presidente Api), Dario Gallina (presidente Unione Industriale), Giorgio Marsiaj (presidente Amma), Maria Luisa Coppa (presidente Ascom), Giancarlo Banchieri (presidente Confesercenti), Dino de Santis (presidente Confartigianato), Andrea Talaia (direzione Cna), Antonio Mattio (Ance), Alessandro Frascarolo (Aniem Confapi). Ci sarà, insomma, la massima rappresentanza del mondo economico in Sala Rossa, mentre la sindaca Chiara Appendino, a Dubai per un summit della finanza islamica, non brillerà per la propria assenza, mostrando così plasticamente la distanza siderale tra la sua amministrazione e la realtà produttiva cittadina. E la sfida delle imprese ha trovato l’appoggio di esponenti dem pronti a una iniziativa aperta a tutti i cittadini: si presenteranno in aula con cartelli dalla scritta “Sì Tav. Per Torino, per il Piemonte, per l’ambiente”. Ci sarà anche l’ex senatore del Pd Stefano Esposito, da sempre sostenitore della grande opera.

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Tutti uniti, come non si vedeva da tempo: “Abbiamo deciso di andare in Consiglio comunale per dare un segno tangibile della contrarietà del mondo produttivo non solo ad un possibile blocco della Tav, ma più in generale della nostra protesta contro una politica che sta letteralmente distruggendo il futuro delle imprese e di chi vi lavora - spiega Corrado Alberto, presidente Api Torino, che per primo ha lanciato l’idea della iniziativa raccolta dalle altre associazioni d’impresa -. È dovere civile di tutti protestare con forza. Cambiare non significa distruggere”. 

“L’approvazione di un ordine del giorno che richiede la sospensione dei lavori relativi alla nuova linea Torino-Lione – spiegano congiuntamente i presidenti delle associazioni d’impresa torinesi – sarebbe un atto gravissimo dal punto di vista politico e istituzionale; significherebbe dire no ad un territorio aperto all'Europa, più competitivo e più efficiente. Non è possibile tarpare così le possibilità di crescita del nostro sistema economico. La Torino-Lione non è un capriccio di pochi, ma un investimento per il futuro di tutti”. “L’attrattività di un territorio – sottolineano ancora i nove presidenti – dipende anche dagli investimenti e dalla loro realizzazione. Gli imprenditori veri, che creano Pil e occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e sui tempi della loro realizzazione. Le imprese non possono più sopportare una politica che va contro lo sviluppo e la crescita”.

A favore della Tav si esprime anche il sindaco di Milano, Beppe Sala: “Le merci girano, senza la Torino-Lione vanno a Francoforte e da lì a Budapest. È un problema di coerenza con la pretesa di essere la seconda economia europea - dice il primo cittadino intervenendo al Forum tematico del Pd - e non di penali”. Quelle che hanno fatto fare marcia indietro sulla Tap al Movimento 5 Stelle, da sempre contrario alle grandi opere e, in particolare, alla Tav. Non farla, costerebbe all’Italia “più di 4 miliardi anziché i 2,9 previsti per avere un’opera nuova, aggiornata, di rango europeo”, ricorda Paolo Foietta. Il commissario di governo per l’opera si dice pronto a “denunciare” il premier Conte e il ministro Toninelli: “Ormai da sei mesi non ricevo nessuna risposta e nessun riscontro ai miei messaggi - ribadisce -, non mi stanno mettendo in condizione di operare”.

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