ANTISFASCISMO

Torino ne ha abbastanza (dei No e di Appendino)

Prove generali di mobilitazione contro l'immobilismo di sindaca e giunta comunale. Richiamati dal tam tam sui social, centinaia di cittadini hanno manifestato sotto la Prefettura: "A casa, a casa, non sono capaci". Si replica tra sette giorni

Circa cinquecento persone si sono ritrovate questa mattina a Torino in piazza Castello, nonostante la pioggia, per dire basta all’amministrazione Appendino. Sotto la Prefettura, richiamati da un tam tam sul web  - #Torinodicebasta, è l'hashtag - partito all’indomani del voto sull’odg no Tav, comuni cittadini, tra cui anche volontari di Torino 2006, rappresentanti del mondo produttivo e politico, esponenti di partito, dal Pd a FdI. A sventolare anche una bandiera delle Olimpiadi. memento della bruciante sconfitta di qualche settimana fa. Fra tricolore, bandiere europee, olimpiche e cartelli “Si Tav”, i partecipanti all’iniziativa hanno scandito slogan contro l’attuale amministrazione comunale. “Vogliamo Torino senza Appendino”, e “a casa, a casa, non sono capaci”, “la sindaca a Dubai, quando serve non c’è mai” sono stati fra i cori più gettonati. Una nuova manifestazione contro la giunta Appendino è annunciata per sabato prossimo con lo slogan “Sì, Torino va avanti”. Lunedì pomeriggio si farà il punto in un incontro tra le sigle del mondo produttivo, economico e professionale (industriali, commercianti, artigiani, architetti, notai e avvocati), allargato anche alle rappresentanze sindacali e sociali (Da Lecoop alla Compagnia delle Opere).

“La sindaca sta dimostrano di non ascoltare una città in difficoltà. C’è scollamento tra le sue analisi e il sentimento dei torinesi”, sostiene il capogruppo Pd, Stefano Lo Russo, presente col segretario metropolitano del partito, Mimmo Carretta. Per il Pd torinese “la Lega è complice di quello che sta succedendo. Torino e Piemonte sono stati svenduti dalla coppia Di Maio e Salvini. Olimpiadi e Tav sono merci di scambio. Appendino non è ostaggio di una maggiore maggioranza è artefice del disastro”, sentenzia Carretta.

“Ogni occasione per sostenere la Tav e lo sviluppo è benvenuta”, aggiungono Maurizio Marrone e Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia. “Sono molto preoccupato. Torino deve giocare tutte le carte. Non si può dire no Tav ma si alla metro o alle buche riparate ci vuole tutto insieme. Ed è straordinario che ci sia questa reazione della città, tutti qui perché Torino dice basta. Qualcuno dovrà pur sentire e rispondere”, ha commentato Giorgio Marsiaj, presidente dell’Amma, l’associazione che rappresenta 600 aziende del settore meccanico e meccatronico che occupano oltre 50mila addetti. C’è anche lui in piazza Castello, alla prima delle manifestazioni annunciate per dire sì alla Tav e allo sviluppo. “Un argomento sentito. È la città che si muove. Non si può dire no allo sviluppo”.