Compagnia San Paolo, 151 mln di erogazioni nel 2019

La Compagnia di San Paolo continua a dare un contributo importante al Piemonte, alla Valle d'Aosta e alla Liguria: nel 2019 le risorse, ipotizzate nel documento approvato all'unanimità dal consiglio generale, ammonteranno a 151 milioni di euro, stessa cifra del 2018. Un terzo del totale è destinata alle politiche sociali (52 milioni). A ricerca e sanità andranno 42,2 milioni di euro, all'arte e ai beni culturali 30 milioni, all'innovazione culturale 7,8 milioni, alla filantropie e territorio 10,8, ai programmi intersettoriali 8,2. "Questo - spiega il presidente Francesco Profumo - è stato possibile grazie alla crescita costante del patrimonio, aumentato dal 2007 al 2011 dell'11% a fronte di una riduzione cumulata del 22% del valore del patrimonio delle altre Fondazioni bancarie, ma anche alla positiva gestione del patrimonio". "Tra i nostri valori c'è la responsabilità verso il proprio futuro e quello del territorio, guardando all'Europa", sottolinea il segretario generale Alberto Anfossi.

“Essendo noi degli investitori di lungo termine e avendo messo in atto da anni una gestione attenta rischio-rendimenti sull'intero patrimonio, riteniamo che la volatilità sia un elemento temporaneo e gestibile”. Così il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, commenta l'attuale situazione di debolezza dei titoli bancari, e in particolare di Intesa Sanpaolo, a Piazza Affari. Compagnia e' primo azionista di Intesa con il 6,7% del capitale. “Noi abbiamo un prezzo di carico a 2,27 euro”, ha aggiunto, ricordando che “nel passato il titolo scese anche a 0,76”. Il calo dei corsi di Borsa ha ridotto il peso della partecipazione in Intesa (al 31 ottobre valeva 2,3 miliardi da 4,6 miliardi a fine 2017) sul totale del patrimonio (6,4 miliardi contro 7,7 miliardi a fine 2017), “in linea” con i paletti fissati dal protocllo Acri-Mef. Il protocollo, ha ricordato in ogni caso Profumo, “prevede un monitoraggio semestrale” a cui anche la Compagnia si atterrà per valutare se in futuro dovessero rivelarsi necessarie ulteriori riduzioni della quota.

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