Accenture su Intesa

Dicono che… tra le condizioni che hanno consentito a Intesa Sanpaolo di cedere ad Accenture la quota dell’80,8% che il gruppo bancario deteneva in Sec, società che fornisce servizi tecnologici e applicazioni software a vari istituti, vi sia l’impegno della banca di assegnare alla multinazionale della consulenza una notevole mole di affidamenti. Si parla di alcune decine di milioni per otto anni nell’ambito dei cosiddetti su “perimetri di business nuovi”, incrementando di molto il fatturato già assicurato in precedenza (circa 170 milioni nel 2017). Per identificare questi “nuovi” perimetri pare sia stato coinvolto il nuovo direttore Acquisti Riccardo Sfondrini, nominato in luglio da Alfonso Guido, Chief Cost Management Officer. Si vocifera nei corridoi che questa investitura sia stata sostenuta dal precedente capo del settore, Massimo Malagoli. Sembra che Sfondrini abbia disegnato una nuova struttura degli Acquisti nel segno della continuità rispetto alle relazioni commerciali con Accenture, scegliendo fedelissimi che non possano intaccare lo status quo. Alcune fonti di solito ben informate all’interno della banca lasciano intendere che Alfonso Guido (persona abituata a lavorare “di fino” nelle segrete stanze della segreteria del Ceo) non abbia apprezzato molto la “torta” preconfezionata da Malagoli, la cui uscita verso la pensione era stata “stimolata” da reiterati contrasti con moltissime strutture di Intesa, le stesse che oggi esprimoni malumori per il sostanziale mancato cambio di passo.

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