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"Appendino non fa e non ascolta"

Duro affondo della Cisl dopo il rifiuto della sindaca a partecipare a un'iniziativa su infrastrutture e lavoro a Torino, alla quale interverrà anche la segretaria nazionale Furlan. Lo Bianco: "La città è in declino, non c'è una visione e la prima cittadina si nega a ogni confronto"

“Torino è in declino e Chiara Appendino si nega a ogni confronto”. Dopo il gelo calato su Palazzo Civico nei rapporti con il mondo economico e produttivo cittadino, in seguito all’approvazione dell’ordine del giorno contro la Tav, anche i sindacati attaccano la sindaca sempre più latitante e rinchiusa nel suo bunker di via Milano.

A indispettire i vertici torinesi del sindacato è stato il diniego della prima cittadina a partecipare al convegno dal titolo “Infrastrutture: Lavoro, Sviluppo e Tutela dell'Ambiente per Torino e il Piemonte” in programma il prossimo giovedì 31 gennaio nella sala Convegni di Atc. Alla tavola rotonda interverranno Corrado Alberto, presidente delle Piccole imprese, l’assessore ai Trasporti della Regione Francesco Balocco e il Commissario di governo per la Torino-Lione Paolo Foietta e concluderà i lavori il segretario generale Annamaria Furlan. “Poteva essere un’occasione per avere tra i relatori un rappresentante dell’amministrazione cittadina e allo stesso tempo un contraddittorio – afferma il numero uno della Cisl Torino Domenico Lo Bianco –. La sindaca, se aveva un altro impegno istituzionale avrebbe potuto mandare il suo vice o qualche assessore, invece ha preferito sottrarsi al confronto secondo una prassi che ormai adotta da tempo”.

Il rapporto tra il Comune e i corpi intermedi si è rarefatto, “non abbiamo più alcuna interlocuzione con Palazzo Civico” prosegue Lo Bianco, che fa risalire a quasi un anno fa l’ultimo incontro con Appendino, in occasione della presentazione dell’ultimo bilancio di previsione: “Promise l’istituzione di tavoli di confronto che non ci sono mai stati”.  

Una posizione condivisa anche con il segretario della Cisl piemontese Alessio Ferraris: “Oltre a riaccendere i riflettori sulla realizzazione di importanti infrastrutture, vogliamo far sentire la nostra voce contro l’isolamento dell’area metropolitana torinese e di tutto il Piemonte e contribuire con idee e proposte al rilancio economico del territorio. Ci rammarica l’assenza dell’amministrazione comunale”.

Infine un monito: “Non è con i No che si governa una città importante come Torino – conclude Lo Bianco –. Quello che ci preoccupa maggiormente è l’assenza di visione, di una prospettiva di sviluppo alternativo a quello che contestano in un’area che intanto continua a subire processi di delocalizzazione con i grandi investimenti pubblici al palo, dalla linea 2 della metropolitana ai lavori sulla Metro 1. Siamo fermi e la Città taglia fuori i corpi intermedi da ogni riflessione sul futuro”.

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