VERSO IL VOTO

Politici "mascherati" da civici, centrodestra double face

Non solo il fedelissimo berlusconiano Giachino, anche il sovranista Vignale smette i panni dell'uomo di partito e per riconquistare lo scranno a Palazzo Lascaris corre assieme a professionisti, amministratori e sindacalisti

Uno è tra i fedelissimi di Silvio Berlusconi, di cui è stato sottosegretario nell’ultimo governo di centrodestra, ma è osteggiato dallo stato maggiore azzurro piemontese; l’altro è una figura storica della destra subalpina, sin dagli esordi nel Fronte della Gioventù, rimasto senza casa (o meglio in un monolocale partitico) dopo la frantumazione del Pdl, quando scelse di tornare a unire i propri destini a quelli dell’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno con cui ora condivide gli spazi (angusti) del Movimento Nazionale per la Sovranità. È tempo di dare una nuova svolta per il madaMino Sì Tav, al secolo Bartolomeo Giachino, e Gian Luca Vignale: entrambi per ottenere l’agognato scranno a Palazzo Lascaris sono costretti a reinventarsi civici.

Giachino, ultras della Torino-Lione, con un passato in Forze Nuove, corrente della Dc capitanata da Carlo Donat-Cattin, ha già depositato il simbolo della lista “Per il Piemonte. Sì Lavoro Sì Tav”e ora sta lavorando assieme al parisiano – nel senso di seguace Stefano Parisi, ex candidato sindaco di Milano – Marco Francia per mettere in piedi un raggruppamento fortemente connotato sul tema delle infrastrutture e delle sue ricadute economiche. Anche Vignale di civico ha poco: uomo della destra sociale prima in Alleanza Nazionale, poi nel Popolo della Libertà, eletto cinque anni fa in Forza Italia e infine migrato nel Mns, ormai ridotto a una sorta di cuscinetto tra Lega e Fratelli d’Italia.

Amministratori locali, professionisti, imprenditori e pezzi del mondo sindacale, in particolare del comparto sanità: questa è la base della formazione messa in piedi da Vignale. La presenterà sabato, davanti a una trentina di sindaci, tra cui Franco Cominetto di Burolo, piccolo centro di mille anime a una manciata di chilometri da Ivrea. Cominetto, che è anche il referente provinciale dell’Anpci – l’associazione dei Piccoli comuni – sarà tra i candidati di punta in un’impresa di cui fanno parte anche Marco Botta, alessandrino, ex consigliere regionale, il segretario dell’Ordine dei geometri Massimo Ottogalli, l’ex presidente regionale di Turismo Verde Pierangelo Cena e poi esponenti di organizzazioni sindacali, a partire da Nursind, Ugl e Confintesa; quelli con cui ha intrapreso la battaglia contro Sergio Chiamparino sulla riduzione dei posti letto nel nuovo Parco della Salute.

E se sul nome del brand sono ancora in corso dei ragionamenti, sulle finalità dell’operazione le idee sono ben chiare: “L’obiettivo è di allargare la platea del centrodestra e coinvolgere attorno a una serie di temi sensibili anche chi non necessariamente avrebbe votato il nostro schieramento” spiega Vignale, che considera “un valore aggiunto importante” la sua lista. Una formazione vista di buon occhio dalla Lega. Diversa, invece, la posizione del coordinatore regionale di Forza Italia Paolo Zangrillo, fratello del medico personale del Cav., che in alcuni incontri ha manifestato la propria contrarietà al proliferare di formazioni che potrebbero potenzialmente svuotare un serbatoio elettorale già pesantemente ridotto com’è quello degli azzurri.

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