GRANDI OPERE

Terzo valico, da tre mesi senza commissario

Amministrazioni locali e istituzioni chiamano in causa Toninelli: perché non ha ancora nominato il successore della Romano? Berutti (FI): "L'ennesimo esempio della conclamata incapacità del ministro". Muliere (Pd): "Si muova, abbiamo atteso fin troppo"

Tre mesi fa, era il 18 novembre, il Terzo Valico con le dimissioni un po’ a sorpresa di Iolanda Romano perdeva il suo commissario di Governo. Da quel giorno l’unica decisione presa al ministero delle Infrastrutture è stata quella di non aggiornare il sito internet di questa figura cruciale nei rapporti tra le amministrazioni locali interessati dal collegamento ferroviario tra Piemonte e Liguria, il general contractor Cociv, le Ferrovie lo stesso Governo.

Che sia “l’ennesima conferma della conclamata incapacità del ministro”, come accusa il senatore di Forza Italia Massimo Berutti indicando in Danilo Toninelli la causa di “una situazione assurda che penalizza i territori”, oppure l’impasse pur senza smentire la tesi del parlamentare azzurro nasconda uno dei tanti nodi tra Lega e M5s poco sembra importare ai sindaci degli undici comuni piemontesi interessati dal tracciato che nei prossimi giorni invieranno una lettera proprio al titolare del Mit.

“Abbiamo atteso fin troppo”, premette Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure, osservando come “quello del commissario di Governo è un ruolo chiave di raccordo per noi amministratori locali con gli altri soggetti interessati all’opera, e non di meno con il Governo. Rimanerne privi in un momento in cui è necessario proseguire con il piano di sviluppo, avviato sotto il coordinamento della Romano, è fortemente penalizzante. Per questo chiediamo al ministro di farci sapere, almeno, quali siano le sue intenzioni”.

Non è certo roba di poco conto il piano di sviluppo citato da Muliere: ci sono da investire sul territorio ben 49 milioni, che vanno aggiunti al milione che ciascun comune ha deciso in autonomia come spendere. I fondi del Progetto condiviso di sviluppo per l’Alessandrino, per un totale di 60 milioni, erano stati approvati e finanziati dal Cipe nel dicembre del 2017. Da allora si era incominciato il lavoro per stabilire in maniera concordata l’impiego dei 49 milioni. “E il commissario ha sempre svolto un ruolo di coordinamento indispensabile che è venuto meno con le sue dimissioni e senza che ad oggi nessuno abbia provveduto a una nuova nomina”, ricorda un altro sindaco, quello di Serravalle Scrivia Alberto Carbone.

Nessun segnale dal dicastero di piazza di Porta Pia è arrivato, in tal senso, neppure aldilà dell’Appennino, come conferma l’assessore regionale ai Trasporti della Liguria Giovanni Berrino. Un dato non irrilevante questo, tenuto conto che l’ex collega di giunta di Berrino è l’attuale sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Edoardo Rixi, tra i più accesi sostenitori del Terzo Valico con il governatore Giovanni Toti. Una vittoria quella dell’ampio fronte favorevole alla linea per collegare la pianura padana con i porti liguri, ottenuta a fronte di un’analisi costi-benefici negativa e ovviamente maldigerita dai Cinquestelle.

Un rospo, quello ingoiato dai grillini costato pure caro con la durissima reazione e la promessa di non dare più loro il voto da parte dei comitati NoTerzo Valico, che secondo alcuni avrebbe la reazione di uno scornato Toninelli proprio nel non nominare il nuovo commissario e rallentando, di fatto, il lavoro per la destinazione dei fondi a favore del territorio.

“Lascio una macchina che funziona, che ora può guidare qualcun altro. Si tratta di una scelta professionale dettata dal desiderio di intraprendere nuove sfide” aveva scritto annunciando le sue dimissioni la Romano, da poco approdata a un incarico di alto livello nella multinazionale dell’immobiliare Airbnb. Quella macchina, però, da tre mesi è senza conducente. “Una situazione inconcepibile, tenuto conto dell’importanza di questa figura per il territorio”, il giudizio del capogruppo di LeU alla Camera Federico Fornaro.

“Ci sono aspetti di estrema importanza da seguire: dall’attuazione del piano di sviluppo, all’attenzione alla questione ambientale. – ricorda il parlamentare piemontese di Articolo1-Mdp – La presenza di amianto non è un’invenzione e va gestita nel migliore dei modi. Quello del commissario di Governo non è un ruolo che può essere lasciato vacante”.

Fornaro si spinge anche ad auspicare che la scelta del nuovo commissario, “ovviamente basata su capacità ed esperienza” possa avere una “connotazione piemontese, in modo da poter proseguire un lavoro molto importante, con l’adeguata conoscenza del territorioalessandrino”. Dove i sindaci non vogliono perdere altro tempo per definire e attuare il piano di sviluppo e impiegare al meglio quei 49 milioni di euro.

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