GIUSTIZIA

Piazza San Carlo, Appendino non sarà processata con la banda dello spray

Il gup respinge la riunificazione dei due procedimenti sulla tragedia del 3 giugno 2017 richiesta dalla procura. Soddisfatto il legale della sindaca: “Decisione giusta”

Nessuna riunificazione, almeno per il momento, dei due processi aperti a Torino per i fatti verificatisi la sera del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo, quando, durante la  finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, un’ondata di panico collettivo tra la folla che assisteva alla partita davanti al maxischermo provo il ferimento di oltre 1500 persone. Tra i feriti più gravi la 38enne di Domodossola, Erika Pioletti, deceduta una decina di giorni dopo, e la 65enne Marisa Amato, che, travolta dalla folla mentre passeggiava con marito nei pressi della piazza e rimasta tetraplegica a seguito delle ferite riportate, è morta lo scorso 25 gennaio alcuni giorni dopo aver contratto un’infezione che ne ha compromesso le funzionalità respiratorie fino al decesso avvenuto per cedimento cardiaco.

Il gup di Torino Maria Francesca Abenavoli, nel corso dell’udienza preliminare di questa mattina all’aula bunker del carcere delle Vallette, respinto la richiesta avanzata dalla procura di riunire in un unico processo i due fascicoli aperti dopo la tragedia, quello contro i 15 amministratori e dirigenti, fra cui la sindaca Chiara Appendino e l’ex questore di Torino Angelo Sanna, e quello relativo ai rapinatori che, secondo l’accusa, quella sera, in piazza avrebbero utilizzato spray al peperoncino causando il panico. Sulla riunificazione avevano espresso parere contrario le difese. L’udienza per il filone relativo agli amministratori è stata aggiornata all’11 marzo, quella per la banda del peperoncino il 1 del mese prossimo.

“Premesso che si tratta di un provvedimento totalmente discrezionale, mi pare che la decisione assunta oggi dal gup di soprassedere sulla riunificazione sia giusta”, afferma Luigi Chiappero, legale della sindaca. “È una decisione che non pregiudica una riunificazione futura ma che ritengo saggia perché unire i due procedimenti avrebbe inutilmente appesantito due situazioni che sono completamente diverse”, aggiunge.

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