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Anche il Caat tra le spine di Appendino

Con una lettera al presidente Lazzarino la sindaca intima l'invio di controdeduzioni rispetto alle accuse contenute nel dossier della responsabile Anticorruzione della società "al fine di poter procedere nelle sedi opportune"

Vuole andare a fondo Chiara Appendino sulla vicenda che rischia di travolgere i vertici del Caat, il Centro agroalimentare di Torino, dopo le dimissioni dal cda di Patrizia Ferrarin e le accuse mosse nei confronti del presidente Marco Lazzarino e della sua gestione. Questa mattina a Palazzo Civico i vertici del grande mercato ortofrutticolo di cui il Comune di Torino detiene oltre il 90 per cento delle quote, sono stati auditi dalla Commissione Commercio, presieduta da Andrea Russi. Una seduta interlocutoria in cui il presidente Lazzarino e il direttore generale Gianluca Cornelio Meglio hanno provato a spiegare il lavoro svolto in questi anni, le decisioni assunte, i termini di un piano industriale senza numeri certi, il rapporto (incestuoso) con i grossisti. Lazzarino era stato indicato nel 2017 dalla sindaca su indicazione dell’assessore al Commercio Alberto Sacco ed ora sono proprio loro due a firmare la missiva con cui l’amministrazione “chiede di far pervenire con cortese sollecitudine deduzioni e osservazioni in merito ai rilievi oggetto di segnalazione, al fine di poter procedere nelle sedi opportune con le valutazioni di competenza”. Se ci sono stati degli illeciti o anche solo delle leggerezze la prima cittadina vuole saperlo e, se del caso, informarne anche la magistratura com’è sua facoltà di socio di maggioranza della società.

Nel dossier di 65 pagine spedito a tutti i soci del Caat a corredo delle sue dimissioni, Ferrarini ha rilevato nel suo ruolo di responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione che ancora ricopre in seno alla società, casi di conflitti d’interesse e di falsificazione dei verbali delle sedute del consiglio di amministrazione.

Lazzarino, durante la Commissione Commercio, ha illustrato un piano industriale senza dati certi ma in cui è scomparsa la voce dei contributi dovuti dai grossisti per la raccolta o lo smaltimento dei rifiuti. Il rapporto (incestuoso) con gli operatori del Caat è tra i passaggi più delicati del dossier redatto da Patrizia Ferrarini ed è collegato alla figura di Edoardo Ramondo, che del Centro agroalimentare è consigliere di amministrazione ma anche controparte essendo tra i più importanti grossisti che operano all’interno del Caat con il quale ha pure in corso delle vertenze legali. La questione Caat sarà oggetto di discussione, domani, anche della conferenza dei capigruppo, dove a fornire delle spiegazioni più dettagliate sulla posizione del Comune ci sarà il dirigente responsabile dell’Anticorruzione Flavio Roux.

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