SOTTO ATTACCO

Appendino nel mirino degli anarchici, una parte del M5s solidarizza con loro

Corteo fin sotto casa della sindaca: cori e insulti. Qualcuno esibisce la testa mozzata di un manichino. E sui social va in scena lo scontro tra i consiglieri della maggioranza. Per Albano la prima cittadina, di fatto, se l'è cercata

Un centinaio di teppisti sfila per Torino e si dirige verso il negozio di abbigliamento gestito dal marito di Chiara Appendino. Sul posto accorrono poliziotti in borghese, civich e agenti della Digos. Sono le 16, gli anarchici, come promesso, tornano a minacciare la sindaca dopo lo sgombero dell’Asilo occupato di via Alessandria e mentre la tensione raggiunge il picco sui social va in scena un dibattito surreale, a tratti agghiacciante, tra chi nella maggioranza a Cinquestelle solidarizza con la prima cittadina e chi esprime il suo ben le sta. Il consigliere pentastellato Aldo Curatella scrive che “Manifestare il dissenso è un atto democratico se fatto sotto le opportune sedi istituzionali” ma quanto “sta accadendo in questi minuti sotto casa del sindaco Appendino, è solo un atto intimidatorio, minaccioso e anche un po’ fascista”. Poi prosegue: “Spero che chi di dovere agisca per bloccare tale intimidazione violenta. Solidarietà piena ad Appendino che si trova ora sotto attacco di una violenza inaccettabile!”.

Intanto, in via Cibrario, dove si trova la boutique di Marco Lavatelli, consorte della sindaca, e dove c'è anche l'alloggio in cui i due vivono con la loro bambina, arrivano gli anarchici che si erano dati appuntamento in piazza Statuto. I commercianti abbassano le saracinesche per paura di scontri, ad aprire il corteo uno striscione con la scritta “Appendino pagliaccia”. Alcuni dei manifestanti hanno il volto coperto con maschere di carnevale per non essere riconosciuti, uno di loro esibisce la testa mozzata di un manichino. “Lo sgombero non passa”, “la sindaca non dorma sonni tranquilli” urlano.

Quasi contemporaneamente su facebook scoppia la bagarre tra i consiglieri del Movimento 5 stelle. Curatella finisce sotto attacco del collega Damiano Carretto: “Qualcuno vuole trasformare il Movimento nel partito della polizia e dei manganelli. Post come questo fanno schifo”. Un altro utente centra il tema, “ma sei scemo?” gli risponde. Chi conosce Carretto sa che la domanda è retorica. Curatella si difende facendo appello alla “legalità”, il collega gli risponde che c’è posto per lui nel Msi. Passano pochi minuti e alla discussione si aggiunge anche Daniela Albano, tra le elette della Sala Rossa più vicine ai centri sociali: “Credo che Aldo Curatella sia libero di scrivere ciò che vuole e di assumersene responsabilità e conseguenze, così come la nostra Sindaca con il post di esultanza sullo sgombero”. Qui non c’è solo il sostegno alla teppaglia che stava intimidendo Appendino, ma anche una velata minaccia. Si sente in dovere di intervenire anche l’assessore Alberto Unia, l’unico componente della giunta proveniente dal M5s, di cui è stato il primo capogruppo: “Condanno qualsiasi forma di violenza e intimidazione ed esprimo tutta la mia solidarietà alla sindaca ed alla sua famiglia”. Tra i like al post non ci sono quelli di Carretto e Albano.

Intanto la solidarietà arriva in modo indistinto da tutti i partiti presenti in Sala Rossa. “L’abbiamo fatto nei giorni scorsi, lo ribadiamo oggi, lo continueremo a fare sempre: condanniamo senza se e senza ma le minacce e le intimidazioni alla sindaca Appendino” cui va “la nostra piena solidarietà” afferma il capogruppo Pd Stefano Lo Russo. La capogruppo grillina Valentina Sganga prende una posizione netta: “Voglio manifestare tutta la nostra vicinanza a Chiara Appendino perché immagini come quella del manichino con la testa mozzata non sono accettabili”.

Da via Cibrario il corteo si sposta verso Palazzo Civico, simbolo di un’istituzione che, in collaborazione con la Questura, ha sgomberato l’Asilo occupato di via Alessandria. Ancora cori e insulti. Contro un sindaco, contro la legalità. Idealmente al loro fianco, un pezzo del M5s che siede in Consiglio comunale.

print_icon