VERSO IL VOTO

Hanno ammazzato Leu, Leu è vivo

La formazione nata dall'unione tra Sinistra italiana e Mdp è stata dichiarata superata dai suoi stessi fondatori ma nelle urne piemontesi potrebbe rinascere. Alleanza strategica con i Verdi che per le regionali scaricano Pizzarotti

In Germania hanno governato per anni la difficile transizione tra i Novanta e i Duemila; in Piemonte l’obiettivo è portare un proprio rappresentante in Consiglio regionale e contribuire, nel proprio piccolo, all’elezione di Sergio Chiamparino. Dopo una serie di riunioni preparatorie, patrocinate a Torino da Marco Grimaldi e benedette dal capogruppo a Montecitorio Federico Fornaro, il dado sembra ormai tratto e l’alleanza rosso-verde dovrebbe prendere corpo sulla scheda delle prossime elezioni regionali. Il partito ecologista, guidato da una diarchia di portavoce, Elena Grandi e Matteo Badaiali, che alle Europee correrà a braccetto con l’Italia in Comune di Federico Pizzarotti, in Piemonte si allea con quel che resta di Liberi e Uguali, una formazione nata in provetta e dichiarata morta quand’era ancora nell’incubatrice, che però sopravvive nelle schede elettorali delle regionali. La lista di Leu ha ottenuto il 2,8 per cento in Abruzzo, il 3,8 in Sardegna: il tutto mentre i principali azionisti di quel patto hanno già dichiarato il “liberi” tutti.

Questa sera i Verdi s’incontrano per ratificare (forse definitivamente) l’alleanza con Leu e chiudere definitivamente ogni discussione riguardo la possibilità di una corsa fuori dal perimetro del centrosinistra. Il cantiere è aperto e l’onda di studenti e cittadini che venerdì ha invaso le strade di Torino e tante altre città italiane ha avuto l’esito di accelerare i lavori. Vietato a questo punto sostenere posizioni velleitarie, candidature di testimonianza; così probabilmente si spiega anche il comunicato che oggi è stato diffuso dai portavoce nazionali dei Verdi: “Nessuno parli senza titolo, solo i due commissari Tiziana Mossa e Lorenzo Bianco possono definire alleanze e liste per le prossime elezioni regionali ed europee” affermano i diarchi Grandi e Badiali. “Data la situazione del Piemonte che andrà alle elezioni regionali in concomitanza con le europee, e tenuto conto della grande attenzione rispetto all’onda verde è necessario definire al più presto le alleanze e la composizione delle liste. Nessuna iniziativa può essere intrapresa da chi non ha titolo e mandato per farlo, come stabiliscono lo statuto e il regolamento della federazione. Nel caso di persone che dovessero intraprendere azioni personali l’esecutivo si vedrà costretto a prendere i necessari provvedimenti”. Nessuno pronuncia il suo nome ma il riferimento è a Dino Barrera, uno degli animatori storici di Alleanza per Torino e ora fiero ecologista che prima ha manifestato perplessità verso un accordo nell’ambito del centrosinistra e poi ha promosso incontri più o meno clandestini al punto da insospettire i vertici. Insomma, la situazione è delicata, il percorso è quello tracciato dopo il vertice della settimana scorsa chez Grimaldi: nasce un nuovo cartello elettorale che dopo le elezioni potrebbe diventare qualcosa di più.  

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