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Iren, Peveraro verso il bis

C'è l'accordo tra Bucci e Appendino per confermare al timone della multiutility l'attuale presidente e l'ad Bianco. Decade l'opzione Biancone che potrebbe però entrare nel board. Il 20 aprile si consegnano le liste con i nomi per il cda

Stando ai proclami di Chiara Appendino, si sarebbe dovuto dimettere all’indomani della presa di Palazzo Civico da parte del Movimento 5 stelle. Da quel momento in poi, però, i rapporti tra la sindaca e Paolo Peveraro non solo sono stati improntati su un piano di reciproca correttezza ma sarebbero diventati via via cordiali. Sarà per questo che, almeno secondo quanto filtra da ambienti genovesi, il numero uno di Iren si avvia verso una tutt’altro che scontata riconferma nel ruolo di presidente della multiutility, dov’era stato designato da Piero Fassino al crepuscolo del suo mandato di primo cittadino.  

Tutto lascia prevedere, quindi. un rinnovo soft delle cariche, nonostante la piccola scossa tellurica nella compagine azionaria generata dalla cessione del 2,5 per cento delle azioni da parte di Torino, poi acquistate sul mercato da Genova che è così diventato il primo azionista pubblico con il 18,85 per cento. Ma il sindaco Marco Bucci non intende ingaggiare un braccio di ferro con i colleghi piemontesi ed emiliani, “non vogliamo una battaglia” dice, nonostante si ritrovi con il coltello dalla parte del manico vista quella norma inserita nel nuovo patto di sindacato che consente al principale azionista di procedere unilateralmente con le nomine in assenza di un accordo con gli altri componenti del patto.

Per evitare frizioni l’orientamento, condiviso tra Torino e Genova, sarebbe proprio quello di confermare l’attuale presidente (Peveraro) e pure l’amministratore delegato Massimiliano Bianco. Dopotutto i risultati in termini industriali e finanziari di Iren parlano da soli. Il tasso di crescita dei ricavi è stato del 9,3 per cento tra il 2015 e il 2017 rispetto a una media dell’industria italiana del -1,5”. Grazie a un giro d’affari che ha raggiunto nel 2017 i 3,7 miliardi l’azienda è entrata tra le prime 25 d’Italia per fatturato. L’unico che non andrebbe incontro alla riconferma è il vicepresidente Ettore Rocchi, al posto del quale gli emiliani sarebbero intenzionati a promuovere il consigliere Moris Ferretti.

Sembra un secolo fa quando nel giugno 2016 la sindaca, appena eletta, invocava “un passo indietro di Francesco Profumo e Peveraro”, nominati poche settimane prima da Fassino rispettivamente a capo della Compagnia di San Paolo e di Iren. E se i rapporti con l'ex rettore pare siano nuovamente burrascosi, quelli con il presidente della multiutility sono decisamente buoni, del resto Peveraro sta sostenendo la sindaca nel suo tentativo di messa in sicurezza dei conti cittadini. Decade così anche l’ipotesi ventilata nei giorni scorsi di un possibile avvicendamento tra Peveraro e l’economista di fiducia del Movimento 5 stelle, quel Paolo Biancone già tra i promotori del Forum sulla finanza islamica e candidato per i grillini alle scorse politiche nel collegio dei quartieri San Paolo e Parella. Potrebbe, eventualmente, entrare nella lista dei consiglieri del board espressi dal Comune di Torino, che con la revisione dello statuto e l'aumento da 13 a 15, può contare su un componente in più, passando da due a tre membri (al pari di Genova, mentre uno è assegnato a la Spezia)

Le tappe che porteranno alla nuova governance di Iren sono il 5 aprile, quando è convocata l’assemblea per la modifica dello Statuto, il 20 aprile termine ultimo per la consegna delle liste con i nomi per il cda, e infine il 22 maggio con l’assemblea per l’elezione del nuovo cda.

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