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Iren, Appendino licenzia Peveraro

Spoil system grillino. La sindaca impone Boero, nonostante le perplessità dei colleghi di Genova e Reggio Emilia. Uno scalpo che offre alla sua maggioranza, sperando di far calare le tensioni interne. In realtà, ne diventa ostaggio

Sarà Renato Boero, torinese di nascita ma milanese d’adozione, ad assumere la presidenza di Iren. La sindaca Chiara Appendino applica lo spoil system grillino e impone la sostituzione di Paolo Peveraro al vertice della multiutility. Una decisione che, sollecitata dalla maggioranza pentastellata e, assai probabilmente, concordata con le alte sfere nazionali del M5s, ha esclusive motivazioni politiche: Peveraro, esponente del centrosinistra subalpino, è finito nel mirino proprio per i suoi trascorsi di amministratore in Comune e in Regione: è “l’assessore ai derivati” l’aveva bollato il vicesindaco Guido Montanari nel corso di una seduta di commissione consiliare, anticipando un giudizio che si sarebbe poi concretizzato nella mancata riconferma. Una nomina voluta da Piero Fassino alla scadenza del proprio mandato.

La designazione di Boero è stata ufficializzata oggi da Appendino e i colleghi di Reggio Emilia, Luca Vecchi, e di Genova, Marco Bucci, che compongono il patto di sindacato che controlla la società: un via libera nonostante alcune perplessità che sarebbero state espresse in particolare dall’inquilino di Palazzo. Confermato, invece, Massimiliano Bianco nella carica amministratore delegato, mentre per volontà degli emiliani Moris Ferretti prende il posto di Ettore Rocchi alla vicepresidenza. La proposta sarà avanzata all’assemblea del 22 maggio che nominerà i vertici di Iren per il prossimo triennio. I tre nomi comporranno la lista più ampia candidati amministratori, espressione dei 90 soci pubblici di Iren.

Un ruolo “fondamentale”, quello di Iren, “testimoniato – scrivono i tre sindaci in una dichiarazione congiunta – anche dai numeri: quattro miliardi di euro di ricavi nel 2018, circa 8.000 dipendenti e tre miliardi di euro di investimenti previsti sui propri territori entro il 2023”. Indicatori che fanno di Iren “la 25esima azienda industriale italiana con un tasso di crescita significativamente superiore rispetto alla media nazionale”, rimarcano Appendino, Bucci e Vecchi. Infine, alla luce del “percorso virtuoso intrapreso dal gruppo nell’ultimo triennio, il Comitato esprime un sentito ringraziamento a tutti gli amministratori che, con passione e competenza, hanno reso possibile il raggiungimento di tali risultati e posto l’azienda nelle condizioni ottimali per proseguire il proprio percorso di crescita”.

Con la nomina di due “stranieri” nel cda – la lombarda Sonia Cantoni, attualmente in Fondazione Cariplo, e la toscana Ginevra Virginia Lombardi, ex assessora alle Politiche ambientali a Pistoia vicina sindaco di Livorno, Filippo Nogarin – e la defenestrazione odierna di Peveraro Torino conta di meno nella governance di Iren. Una perdita di peso che, iniziata con la vendita del 2,5% di azioni, non potrà non avere ripercussioni sugli investimenti e nelle erogazioni.

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