VERSO IL VOTO

La cura Berlusconi per rianimare Forza Italia

Gli azzurri "soffrono" l'oscuramento da parte di Lega e FdI. Nemmeno il candidato governatore Cirio riesce a trainare il partito. Pressing sul Cav perché confermi la visita al cantiere Tav di Chiomonte

Nell’agenda di Silvio Berlusconi, forzatamente sfrondata di provanti bagni di folla e faticose performance sul palco che il leader di Forza Italia dovrà ridurre al minimo contro la sua volontà piegandosi a quella dei medici così come a quella dei suoi figli, sembra destinata a rimanere confermata la visita al cantiere della Tav. Chi, in queste ore dopo che il Cav ha lasciato l’ospedale (“Io sto bene, ho avuto una bella paura, poi tante cose che si sono succedute negli ultimi tempi mi hanno fatto pensare – ha detto uscendo dal San Raffaele – di essere arrivato alla fine del girone ma, invece, ho avuto una ripresa formidabile") ha avuto contatti con Arcore, assicura che Berlusconi è intenzionato a mantenere la promessa di andare a Chiomonte.

Inoltre ci sarebbe stata una valutazione dello staff, che ovviamente verrà rifatta in questi giorni di convalescenza, favorevole alla trasferta in Piemonte basata proprio sul fatto che una visita, breve, a favore di taccuini e telecamere laddove si lavora alla Torino-Lione risulterebbe assai meno gravosa rispetto al tenere la scena, com’è nelle sue corde, per lungo tempo davanti a un pubblico che poi richiede strette di mano, selfie, autografi e dunque emozioni e fatica.

“Potrò mettermi in contatto bene con gli italiani e cercare di far sì che capiscano in che situazione siamo. Una situazione che mi dà gravi preoccupazioni", ha detto lasciando intendere di voler usare quei mezzi – dai giornali alla televisione, soprattutto – che nessuno sa usare meglio di lui e che non saranno, per questo, un ripiego ma certamente verranno accentuati ancor di più nell’utilizzo proprio per compensare quelle uscite pubbliche ridotte nel numero e concentrate sull’obiettivo.

E a Chiomonte l’obiettivo (così come l’occasione) sarebbe duplice per Berlusconi. Lanciare dal cantiere della Tav – opera simbolo delle comunicazioni e dello sviluppo internazionale – un segnale fortemente europeista (sia pure a favore di un’Europa da modificare), contro le chiusure sovraniste della Lega e di FdI, ma anche contro la decrescita infelice dei Cinquestelle. E poi, non certo di secondaria importanza, rivendicare (togliendo il copyright Sì Tav a Sergio Chiamparino) la posizione da sempre a favore della Torino-Lione di Forza Italia e (pur con qualche balbettio dovuto all’alleanza con il M5s al governo) di tutto quel centrodestra unito che aspira a governare la Regione.

Una discesa in campo, quella del Cav in vista del 26 maggio, solo ritardata di alcuni giorni: quelli necessari a ristabilirsi del tutto, ma anche per concentrare nelle ultime due settimane gli sforzi per la volata dove lui sa bene non sono consentiti tentennamenti e pause. In questa modifica dell’agenda slitta quindi anche la trasferta in Valsusa, inserita tra gli appuntamenti più importanti già dal giorno in cui era stata finalmente ufficializzata la candidatura a presidente dell’europarlamentare azzurro Alberto Cirio. L’avere un suo uomo in corsa per fare il governatore dell’unica regione del Nord, egemonizzato dalla Lega, ancora in mano del centrosinistra è ragione ulteriore nella visione di Berlusconi per non rinunciare a quella sua presenza al cantiere della Tav.

Poca cosa, o comunque diversa, rispetto a quell’annunciato bivacco piemontese che Matteo Salvini starebbe preparando per i giorni a ridosso del voto. Un segnale, comunque, forte quello che arriverà dal leader di Forza Italia. Tanto più utile in uno scenario dove lo studiato e apprezzato ecumenismo di Cirio rispetto alle varie anime della coalizione che lo sostiene ha finito con il tarpare in qualche modo le ali a chi, tra i berluscones, aveva immaginato di rimarcare in maniera più decisa il colore del candidato governatore auspicando legittimamente di trarre da questo un tornaconto alle urne.

L’europarlamentare si è mosso, fin dall’inizio, come il candidato del centrodestra unito e nel farlo ha contribuito a rafforzarla quell’unità, anche in momenti non facili come quello della suddivisione dei posti nel listino o le opzioni sui futuribili posti in giunta. Per contro questo suo standing può contenere un margine di rischio per il partito cui appartiene. Dunque a Forza Italia, per reggere all’ondata leghista non resta che far leva sulla capacità attrattiva dei suoi candidati. E, soprattutto, come sempre, contare su di lui, Berlusconi. Mai come oggi sembrano attuali e sinceri i versi di una canzone che pure ha ormai più di dieci anni, Menomale che Silvio c’è. Ancora meglio se ci sarà, come tutto lascia supporre, anche in Piemonte.

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