Lavazza, più lo mandi su

Dicono che… abbia chiesto ancora qualche giorno di riflessione, Marco Lavazza. Prima di dare la risposta definitiva a quanti lo vorrebbero alla presidenza dell’Unione Industriale di Torino, il rampollo della famiglia del caffè pare voglia soppesare bene i pro e i contro di un incarico che potrebbe distrarlo dagli impegni aziendali. Come gli altri due papabili alla successione di Dario Galllina – l’ex leader dei giovani di Confindustria Marco Gay e  l’attempato Giorgio Marsiaj dell’Amma – anche per Lavazza si tratta di coniugare la propria attività imprenditoriale con i doveri di rappresentanza. Eppure in via Fanti c’è almeno una persona che, riferiscono voci di corridoio, fa apertamente il tifo per lui, convinto che con la sua elezione possa continuare “a fare il bello e il cattivo tempo”.

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