EUROPEE

Gancia si è presa i voti (e lo scranno), Bresso fuori e Beghin (M5s) ce la fa

In barba allo stato maggiore della Lega lady Calderoli viene eletta e sarà una dei soli due rappresentanti piemontesi al parlamento europeo (il domese Panza è da anni milanese). La ripartizione dei seggi penalizza l'ex presidente della Regione. La grillina ottiene la riconferma sul fil di lana

"Se vuole i voti se li cerchi". E lei lo ha fatto, trovandoli. E non pochi. Nella Lega salta almeno in parte il piano del segretario regionale Riccardo Molinari e di gran parte dell’apparato che avrebbe dovuto concentrare i voti su Alessandro Panza lasciando Gianna Gancia a “trovarseli da sola”: cosa che la consigliera regionale uscente evidentemente è riuscita a fare superando il responsabile organizzativo del partito e piazzandosi al sesto posto che gli consente di preparare senza indugio la valigia per Strasburgo. Sarà l'unica donna e, di fatto, l'unico politico piemontese (a meno di considerare la nascita in Val Vigezzo del di fatto lombardo Panza) ad approdare a Strasburgo.

Una corsa col fiatone, fino all'ultima preferenza nei Cinquestelle per l'uscente Tiziana Beghin, che alterna la terza e la seconda posizione in un partito che dal Nord Ovest ne manderà in Europa soltanto due. Alla fine, riesce a conservare lo scranno. Un sicuro addio a Bruxelles invece per l'ex zarina Mercedes Bresso, sesta nel Pd che, in base ai calcoli riduce a cinque la pattuglia parlamentare. Sono queste le prime immagini che emergono dai risultati delle elezioni per il Parlamento Europeo in attesa del computo per l’assegnazione definitiva dei seggi. Come ampiamente previsto è stata ancora una volta la Lombardia a dominare. Nel Pd che (con la lista unitaria) in Piemonte si attesta al 23,95% dopo l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia con 256.437 preferenze (quando mancano meno di mille sezioni su 15mila) si piazza l’economista Irene Tinagli, seguita dall’assessore al Comune di Milano Pierfrancesco Majorino e dall’eurodeputata uscente Patrizia Toia. Rientro ancora in bilico, dunque, Bresso (42.073 voti) al sesto posto, superata anche dal collega ligure Brando Benifei. Poco più di 23mila preferenze per l’ex viceministro del Mef Enrico Morando, decimo davanti d poco all’uscente Daniele Viotti.

Sfiora il 41% la Lega nel Nord-Ovest, mentre in Piemonte resta sopra il 37% e, come si diceva, contrariamente agli ordini di scuderia, porta in Europa l’ex presidente della Provincia di Cuneo e consigliere regionale uscente con un distacco indicativo rispetto al responsabile organizzativo nazionale Panza. La moglie di Roberto Calderoli in regione ha fatto il botto superando del 11mila preferenze, dietro le 121,320 di Salvini, ma davanti proprio a Panza che di voti nella terra di nascita ha preso circa 9.500 voti, un migliaio in più rispetto all’altra candidata sostenuta da Molinari, ovvero Vittoria Poggio che a livello di circoscrizione resta fuori dal novero degli eletti.

Nessun piemontese all’europarlamento dal Piemonte sia da Forza Italia, sia da Fratelli d’Italia. Nel partito di Silvio Berlusconi la deputata torinese Daniela Ruffino (che anche nel materiale elettorale ha concentrato solo su di sé la propaganda) è solo al settimo posto con 4.530 voti, mentre nel partito di Giorgia Meloni in quinta posizione c’è Daniela Santanchè con 7.759 voti davanti all’ex sindaco di Rivarolo Canavese Fabrizio Bertot che incassa 5.746 voti e supera di tre posizioni Roberto Rosso e di cinque Agostino Ghiglia che raggranella poco più di 2mila preferenze.

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