LA SACRA RUOTA

Fusione tra Fca e Renault, "il Governo stia alla larga"

Fare come Macron in Francia? Meglio di no, attacca Chiarle (Fim), combinerebbero solo danni anziché tutelare i nostri interessi. Con la fama di "manifesta incompetenza" che Conte e soci hanno in Europa e Oltralpe conviene lasciare mano libera alla Fiat

Meglio che Giuseppe Conte e il caravanserraglio gialloverde si tengano il più lontano possibile da Fca e Renault. Nei giorni in cui molti auspicano l’intervento del governo italiano nella vicenda della fusione tra i due gruppi automobilistici, sulla scorta di quanto l’esecutivo francese sta facendo per salvaguardare i propri interessi nazionali, il segretario della Fim torinese Claudio Chiarle pare piuttosto preoccupato che Di Maio, Salvini e soci seguano l’esempio di Macron e Le Maire.

“Mi sembra giusto che un governo autorevole si occupi delle politiche industriali di una grande impresa italiana per supportarla in un’operazione di alleanza strategica internazionale”, conviene il sindacalista salvo poi mostrarsi alquanto allarmato da una simile prospettiva: “C’è un ma – rimarca Chiarle –. Ci andrebbe un governo autorevole, capace; un governo concreto e abile diplomaticamente, ma se penso a come il governo italiano si pone in Europa e come si è posto con i francesi, mi pare che il rischio sia più di creare danni anziché aiutare Fca nel raggiungere l’obiettivo”.

Insomma, è assai rischioso lasciare nelle loro mani il futuro di una delle principali produzioni. La trattativa Fca-Renault “è in una fase delicata, occorre tatto e diplomazia – sottolinea il capo dei metalmeccanici torinesi della Cisl – qualità che mancano nel compagine governativa e anche per questo siamo “squalificati” in Europa. Allora il “lasciamoli lavorare” non è una delega in bianco a Fca, ma la consapevolezza da parte nostra che chiedere al governo italiano di intervenire a sostegno di Fca è “socialmente pericoloso” a causa di manifesta incompetenza, basti pensare a tutte le situazioni ancora irrisolte in Italia e a Torino in particolare”.

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