CAMPANILE SERA

A Beinasco l'ex sindaco trombato lascia il Pd

Non eletto in Regione e impallinato dai "suoi" per la presidenza del Consiglio comunale, Maurizio Piazza abbandona il gruppo dem e ora punta a logorare la sindaca Gualchi

Trombato alle elezioni regionali e ora impallinato anche dai “suoi” in Consiglio comunale a Beinasco. Così l’ex sindaco Maurizio Piazza abbandona il gruppo del Pd, partito che lo ha sostenuto per dieci anni alla guida della città. Che la coalizione di centrosinistra non intendesse assecondare questa sua ennesima velleità lo sapeva già dai giorni immediatamente successivi al ballottaggio in cui la sua ex vice, Antonella Gualchi, era riuscita a prevalere sul centrodestra. Quando il gruppo dem si è riunito, nei giorni scorsi, è stato deciso all’unanimità che il candidato del centrosinistra alla presidenza dell’aula sarebbe stato Cristian Cocivera, un giovane, peraltro già scafato dopo cinque anni da capogruppo a difendere lo stesso Piazza dalle bordate dell’opposizione. Ma l’ex sindaco ha in serbo una sorpresa: alla riunione dà forfait e decide di giocarsi tutto questa sera, magari sfruttando la sponda dell’opposizione. Piazza, in qualità di consigliere anziano, prende la parola per primo e annuncia la costituzione di un nuovo gruppo: eletto nel Pd lo lascia appena insediato. Nell’aula cala il gelo, la sindaca Gualchi è visibilmente imbarazzata. Nella prima e seconda votazione Cocivera non ottiene il quorum pur essendo il più votato. Si va al ballottaggio con l’ex sindaco che aveva ottenuto il testa a testa grazie ai tre voti presi al secondo turno, contro gli otto del candidato Pd. Finisce 9 a 5, Cocivera ottiene la presidenza, per Piazza vota probabilmente anche Daniela Sberna, Pd, ma soprattutto sua cugina. A questo punto sono in molti a credere che il vero obiettivo dell’ex primo cittadino sia quello di costituire un gruppo di maggioranza che potrebbe arrivare a tre elementi con cui determinare la sopravvivenza o meno di questa amministrazione. E magari tra due anni e mezzo, scaduti i quali potrà tornare a candidarsi, staccare la spina.

Intanto il Pd fa quadrato attorno a sindaca e partito locale. Durissimo Andrea Appiano: “Io credo che alla lunga l’arroganza sfrenata, l’ego smisurato, il gioco a calpestare chiunque sia sulla tua strada, la mortificazione dell’idea stessa di partito, l’umiliazione della logica di territorio debbano trovare una severa battuta d’arresto. E ogni tanto questo accade e regala soluzioni molto belle, da cui ripartire con fiducia e speranza. Se 1000 voti inutili servivano a questa figuraccia (oltre a impedire a me di continuare a servire l’istituzione regionale), sono davvero lieto che il risultato sia stato raggiunto”. Appiano si riferisce alla candidatura di Piazza alle regionali, dopo che lo stesso Piazza, in una logica di territorio, aveva ottenuto i voti necessari per l’elezione in Provincia, grazie all’alleanza con l’allora consigliere regionale. E dire che il Pd non aveva lesinato spazio e fiducia a Piazza, eletto nell’assemblea di Anci e pure nell’assemblea nazionale del partito. Ora per lui si parla di espulsione e la fine anticipata di una carriera politica.

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