POLVERE DI (5) STELLE

Appendino sempre più sola

Si moltiplicano i segnali di malessere tra i consiglieri di maggioranza. Per la "ribelle" Ferrero la sindaca sta spostando l'asse verso destra e nel giubilare Montanari ha licenziato l'assessore sbagliato. E Versaci abbandona l'ala dei lealisti

È fissato per giovedì, a Palazzo Civico, l’atteso faccia a faccia tra la sindaca di Torino, Chiara Appendino, e i consiglieri comunali 5 Stelle. Secondo quanto si apprende, è previsto attorno alle 18 l’incontro chiesto dalla capogruppo Valentina Sganga dopo l’ultimatum della sindaca, che in aula ha chiesto alla sua maggioranza un “mandato pieno”. «Non intendo accettare battute d’arresto e compromessi al ribasso – ha sostenuto ieri la prima cittadina –. Se il male minore dovesse essere la fine anticipata di questa amministrazione, così sarà». Parole che hanno assunto i contorni di un vero e proprio aut aut dopo la decisione di sollevare Guido Montanari dal ruolo di vicesindaco. Appendino ha avocato a sé le sue deleghe «fino ad ulteriori comunicazioni», aprendo al confronto con i suoi consiglieri ma precisando di non essere disposta «ad andare avanti col freno a mano tirato».

Una situazione di stallo, insomma, proprio quella che Appendino intende superare per proseguire il mandato. Si attendono ora le mosse dei consiglieri grillini, che ieri hanno fatto mancare il numero legale. Assenti in aula alcuni tra i consiglieri più critici nei confronti della sindaca, tra cui Daniela Albano, ufficialmente in vacanza, che su Facebook commenta una foto postata sul suo profilo che la ritrae con l’ormai ex vicesindaco Montanari in treno mentre si sta recando in Val Susa per una manifestazione No Tav. “Bella foto. Direi che dice più di mille discorsi”, scrive Albano, a cui fa eco un’altra consigliera comunale pentastellata, Viviana Ferrero: “che bella... che bei momenti...”, scrive quest’ultima.

La vicepresidente grillina del Consiglio comunale di Torino e prima firmataria della mozione anti-Salone dell’Auto, esponente del fronte più critico verso la sindaca, alza il tiro: «Torino ha votato il Movimento perché' cambiasse il modello, non per andare in continuità», afferma. «Se Appendino voleva licenziare l’assessore incapace di aver gestito il Salone dell’Auto e incapace di aver programmato per tempo l’alternativa, come ad esempio un Motorshow green, allora ha sbagliato assessore, si trattava infatti dell’assessore al Commercio», aggiunge a proposito della scelta di sollevare Montanari da vicesindaco per avere auspicato che una grandinata portasse via il Salone dell’Auto. «Una frase decontestualizzata, per quanto stupida, detta dall’assessore all’Urbanistica che mal tollerava, per il suo stesso percorso politico e culturale, l’occupazione di un parco, non sussume la realtà dei fatti», sostiene Ferrero. «Se invece l’obbiettivo chirurgico è togliere la parte più a “sinistra” del Movimento per connotarlo a “destra” credo che ci sia ancora molto da fare», conclude sostenendo che Torino «ha profonde radici sociali, culturalmente legata all’equità sociale, al rispetto delle migrazioni, alle forme laboratoriali sociali, alla cultura del bel vivere con sobrietà. Torino è ancora città della sinistra “buona” non renziana e neoliberista». L’analisi politica, come la stessa Ferrero definisce il suo intervento su Facebook, ha suscitato un vivace dibattito. “Quindi se uno non la pensa come te è di destra? Posso dire che come analisi politica è di una leggerezza imbarazzante in quel passaggio?”, commenta Francesco Sicari, presidente grillino del Consiglio comunale. “Rileggi”, è la pronta risposta della Ferrero.

Un malessere, quello della maggioranza grillina, non solamente circoscritto alla frangia più radicale, come testimoniano le parole di Fabio Versaci, uno dei consiglieri fino a qualche settimana fa ascrivibile ai “fedelissimi” della Appendino. «Ieri sono andato via dal Consiglio perché non posso accettare di essere trattato come le minoranze, con tutto il rispetto. Io in tre anni non ha mai fatto mancare il mio supporto politico e morale alla sindaca», afferma spiegando le ragioni che l’hanno indotto ad abbandonare polemicamente la Sala rossa, insieme a una delle consigliere dell’ala dura”, Maura Paoli, dopo le comunicazioni della sindaca e il suo ultimatum: “o con me o tutti a casa”. L’ex presidente del Consiglio comunale ha voluto dare un segnale forte, esprimendo un disagio che potrebbe portarlo a disertare giovedì sera il vertice con la sindaca. Il confronto, invocato ieri dalla capogruppo Sganga, sarà infatti il banco di prova della tenuta della maggioranza. Non è ancora chiaro quanti consiglieri si presenteranno all’appuntamento e se si riuscirà a fare sintesi per arrivare compatti al voto della delibera sulla riqualificazione del Motovelodromo, lunedì in Consiglio comunale. In caso contrario i destini dell’amministrazione Appendino sono segnati.

“Le parole della sindaca sono state dure, molto” afferma il presidente della Sala Rossa Sicari, secondo il quale “ci si deve interrogare sul perché si sia arrivati a quelle parole e non fermarsi solo a parlare di quanto siano state dure”. Il numero uno della Sala Rossa, pentastellato, si dice “un convinto sostenitore di quel principio fisico secondo cui a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Mi pare di aver visto quindi una reazione – dice – si deve capire quale o quali siano state le azioni che hanno portato a ciò”. Secondo Sicari si tratta di una crisi che non è certo di oggi. “Credo che quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni trovi le proprie basi in dinamiche decisamente datate, che forse non abbiamo individuato e adeguatamente affrontato in tempo utile”. “Fin dall’Aula disertata nel periodo della discussione sulle Olimpiadi, qualcosa nel gruppo stesso e nel rapporto tra gruppo e sindaca – dice il presidente del Consiglio – è cambiato. Ci sono malumori che tornano a galla troppo facilmente, sintomo che qualcosa non va”. Quanto al ritiro delle deleghe a Montanari, Sicari non è “stupito più di tanto. Recentemente in merito ad alcuni provvedimenti portati avanti dal vicesindaco, le divergenze con i cittadini e con i membri della maggioranza sono aumentate in modo esponenziale. Quanto detto in merito al Salone dell'Auto credo sia stata la goccia di troppo”.

Per ora non alimenta le polemiche Appendino: “Al di la delle risposte ai singoli consiglieri, quello che dovevo dire l’ho detto ieri in Consiglio comunale” ha replicato la prima cittadina a margine dell’inaugurazione di Doralab, un’area per testare i droni al Parco Dora.

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