TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd Biella, svolta a sinistra

Rita de Lima è la nuova segretaria del partito. Dirigente forgiata da falce e martello scelta dall'assemblea dopo l'endorsement del segretario piemontese Furia. Barazzotto: "Ecco come operano quelli di Zingaretti. in modo tutt'altro che inclusivo"

"Ho due compiti difficili: ricostruire il partito e ricostruire un partito dialogante”. Come smentire la nuova segretaria del Pd per la provincia di Biella, Rita de Lima? Soprattutto considerato il clima che ha connotato l’assemblea da cui il partito è uscito con una netta sterzata a sinistra, ma anche più diviso.

E ha voglia il numero uno piemontese, Paolo Furia, a benedire con parole entusiastiche la svolta nella sua provincia. L’immagine che arriva è quella di un partito attraversato da tensioni che potrebbero sfociare anche in strappi eclatanti. “Perché l’elettore dovrebbe votare ancora il Pd? Qual è la proposta in un territorio sempre più orientato verso destra?  Spostarsi completamente a sinistra?”, ragionava appena dopo l’elezione della nuova segretaria, l’ex consigliere regionale e già sindaco di Biella, Vittorio Barazzotto. C’è chi in quelle parole ha intravisto la possibilità di un suo abbandono del partito. Si vedrà.

Intanto quel che si è visto l’altra sera è stata l’elezione a maggioranza e non con quell’unitarietà sempre invocata dal nuovo corso incarnato da Nicola Zingaretti e ribadita in ogni occasione dallo stesso Furia, salvo poi promuovere, come poco tempo fa a Torino, una riunione degli “zingarettosi”.

Quello sancito dalla vittoria della de Lima sull’altro candidato, il segretario cittadino Enrico Zegna, è oggettivamente un successo per Furia, che in un post su facebook esorta a sopire le polemiche: “Sotterriamo le asce da guerra: la gente ci chiede umanità, presenza e disponibilità e credo che Rita abbia tutte queste qualità con le quali far crescere nuove leve”. Basterà questo invito, dopo la svolta a sinistra e il voto in assemblea che ha evitato il ricorso a un congresso straordinario, a rasserenare gli animi al termine di un non facile iter avviato con le dimissioni del precedente segretario Giovanni Boerio e le successive consultazioni condotte dal reggente Sergio Pelosi al quale la fronda contraria ha contestato di aver subito ristretto la proposta sulla de Lima?

“L’altra sera si è visto plasticamente rappresentato il modello del Pd zingarettiano – osserva Brazzotto –. Un partito tutt’altro che inclusivo”. E adesso guidato, nella provincia dove la sinistra non può certo vantare numeri pesanti, da una dirigente che all’epoca della scissione molti davano per scontato sarebbe addirittura finita in Leu. “Rita ci ha cresciuti, svezzati, ha fatto la campagna elettorale per tutti noi, per i nostri candidati al Consiglio regionale, per i nostri candidati al Parlamento, per i nostri sindaci”, ricorda uno dei suoi “nipotini”, adesso al vertice del partito piemontese.

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